Camicie, cuffie, fichu, sottomaniche, colletti
Desterbecq, François
Descrizione
Identificazione: Modelli di cappelli e camicie
Autore: Desterbecq, François (1807-), incisore / disegnatore
Cronologia: ca. 1866
Oggetto: stampa
Materia e tecnica: acquaforte
Misure: 166 mm x 240 mm (Parte figurata)
Notizie storico-critiche: Descrizione dell'abito: A partire dall'alto a sinistra: i due copricapo sono colti di profilo; camicia, fichu, colli sono colti di fronte. Lo sfondo è bianco.
Dall'alto a sinistra:
1) Camicia di pizzo arricciato in verticale con collo a giro, bavaglino quadrato, maniche lunghe, strette, spalline increspate, orlo a smerlo [1].
2) Cuffia ornata di fiori, fiocchi, pizzi, e falde di nastro ai lati [2].
3) Cuffia ornata di fiori, fiocchi, pizzi, e falde di nastro ai lati [3].
4) Fichu a scollatura quadrata molto ampia, spalline increspate, lungo nastro anteriore con frange [4].
5) Colletto a revers di pizzo [5].
6) Colletto a revers di pizzo [7].
7) Sottomanica lunga con polsino di pizzo[6].
8) . Sottomanica lunga con polsino di pizzo[8].
Confronti: il disegno in bianco e nero evidenzia un tratto accademico, volto a puntualizzare i dettagli degli addobbi in modo preciso. Il colore non è funzionale, perciò è assente. Le linee delle icone inducono a sollecitare l'attenzione delle lettrici sulla struttura esclusiva dei modelli. I figurini tendono a mostrare variazioni della corretta applicazione delle operazioni per modificare le allacciature delle cuffie, i volumi delle sottomaniche, i dettagli delle mantelle. Di conseguenza, si rinnova l'immagine vestimentaria della donna in maniera, per così dire, economica. I punti d'osservazione dei disegni sono pertinenti alla migliore comprensione delle decorazioni e delle modalità di vestizione dei capi. Lo sfondo dell'illustrazione è neutro, pertanto l'attenzione delle lettrici ricade sui singoli pezzi. Da un confronto con altre illustrazioni degli abiti dell'epoca, si prevede che i modelli in oggetto vengano portati su vestiti ad ampie gonne supportate da crinolina. Si tratta di una moda che riprende quella settecentesca di Maria Antonietta, riproposta all'epoca dell'Imperatrice Eugenia con lo scopo di emulare i fasti cortigiani del passato. Vista la precisione con la quale sono definiti i particolari e la variazione delle singole applicazioni, si direbbe che la pagina in oggetto sia dedicata ai sarti di piccoli laboratori e alle donne capaci di cucire in ambito familiare, con l'obiettivo di riprodurre a livello artigianale e domestico le indicazioni suggerite dalla rivista .
Collocazione
Mazzano (BS), Fondazione Giacomini Meo Fiorot - Musei Mazzucchelli. Musei Mazzucchelli
Credits
Compilazione: Braga, Marina (2007)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/stampe/schede/MZ010-00023/
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