Bacco
Bisschop, Jan de detto Episcopius Johannes
Descrizione
Identificazione: Statua di Bacco
Autore: Bisschop, Jan de detto Episcopius Johannes (1628-1671), incisore
Cronologia: post 1668 - ante 1671
Oggetto: stampa
Soggetto: mitologia
Materia e tecnica: acquaforte
Misure: 106 mm x 224 mm (parte figurata); 106 mm x 224 mm (parte incisa)
Notizie storico-critiche: Jan de Bisschop (Amsterdam 1628 - L'Aja 1671)
Disegnatore, pittore e incisore. Spesso latinizza il suo nome in Johannes Episcopius. Studia da avvocato a Leida dal 1649 al 1652. In quest'anno, trasferitosi all'Aja si dedica allo studio della pittura e fonda successivamente una scuola di disegno. Allievo di Bartolomeus Breenbergh ne è fortemente influenzato. Tra i soggetti più frequentati: paesaggi, copia e traduzione di famose sculture e dipinti classici conosciuti nel corso di un soggiorno in Italia nel 1654.
E' solito usare nei disegni a penna o pennello un inchiostro di un caldo tono marrone dorato conosciuto ancora oggi col suo nome.
Realizza due libri che raccolgono 150 acqueforti con riproduzione di sculture antiche e di grandi maestri del Rinascimento italiano: "Signorum veterum Icones", L'Aja, 1668 - 1669 e "Icones Paradigmata graphices variorum artificium", L'Aja, 1672. A lui si deve riconoscere quindi il merito di aver diffuso i modelli dell'arte classica in Olanda.
Bibliografia:
Rembrandt and his century. Dutch drawings of the Seventeenth Century from the Collection of Frits Lugt Institut Neerlandais, cat. della mostra, New York - Paris, 1977 - 1978, p. 16
L'opera si può ritenere con buona probabilità una tavola destinata ad illustrare il volume "Icones Paradigmata graphices variorum artificium" pubblicata per la prima volta a L'Aja dallo stesso Bisschop nel 1672, quindi alla sua morte edita ad Amsterdam da Nicolas Visccher e infine ripubblicata nella prima metà del '700.
La presenza della filigrana a forma di giullare, usata solo a partire dal XVIII secolo, induce a pensare che si tratti della terza edizione.
statua di Bacco in posizione eretta. Il polpaccio destro poggia contro un tronco d'albero. Il braccio sinistro è piegato in avanti e la mano tiene una conchiglia mentre la destra, distesa lungo il fianco, tiene un grappolo d'uva.
Collocazione
Mazzano (BS), Fondazione Giacomini Meo Fiorot - Musei Mazzucchelli. Musei Mazzucchelli
Credits
Compilazione: Simonetto, Roberta (2005)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/stampe/schede/MZ020-00003/
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