Il re della festa
Jordaens, Jacob; Poletnich, J.F.
Descrizione
Titolo parallelo: Le roy de la feve
Identificazione: Banchetto
Autore: Jordaens, Jacob (1593-1678), inventore; Poletnich, J.F. (notizie 1750/ 1770), incisore
Cronologia: post 1769
Oggetto: stampa smarginata
Soggetto: satirico e grottesco
Materia e tecnica: acquaforte / bulino
Misure: 570 mm x 378 mm (parte figurata)
Notizie storico-critiche: Gruppo di persone sedute ad un tavolo che brindano e bevono. Al centro della scena un re che beve. Sulla sinistra una donna pulisce il sedere ad un bambino. Sulla destra un uomo solleva una brocca e si toglie il cappello.
L'incisione riproduce in controparte il dipinto di Jacob Jordaens conservato a Bruxelles presso i Musei Reali di Belle Arti.
L'immagine rappresentata deriva dall'usanza, nel giorno dell'Epifania in quanto festa dei re Magi, di servire una torta contenente un solo fagiolo. Colui al quale viene servita la fetta contenente il fagiolo viene eletto re della serata. Questi ha poi il diritto di scegliere tra i presenti la donna che lo accompagnerà come regina ed i membri della sua corte.
Nel mezzo, dietro la tavola della festa, apparecchiata con costose vettovaglie, cibi prelibati e vino, si trova il re della serata. Nei panni del re è facile riconoscere lo suocero di Jordaens, il pittore Adam van Noort. Egli porta il suo bicchiere alla bocca, mentre tutti esultano: "Il re beve!"
Notizie biografiche su Jacob Jordaens (Anversa 1593-1678). Artista fiammingo. Dal 1607 fu allievo di Adam van Noort, artista presso il quale anche Rubens per breve tempo studiò e destinato a diventare lo suocero di Jordaens che ne sposò la figlia Catharina). Nel 1615 si iscrisse alla gilda di San Luca.
Jordaens dipinse soggetti religiosi, mitologici, soggetti storici, ritratti e scene di genere e grandi decorazioni monumentali. Nella produzione giovanile, segnata dall'influenza di Caravaggio, prevalgono i notturni.
Fin dagli inizi si dimostrò particolarmente capce nell'impaginare grandi composizioni, dove diverse figure riempiono completamente lo spazio disponibile. Questa caratteristica, costante nella sua produzione successiva, si deve forse alla sua attività di pittore d'arazzi, che realizzava su grandi telel di lino vendute poi dal padre.
Jordaens si trovò spesso a collaborare con la bottega di Rubens. Nella maturità il suo talento si rivelò soprattutto nella pittura di genere; trasse ispirazione da favole tradizionali e racconti popolari.
Ci sono soggetti sui quali tornò diverse volte dando vita a vere e proprie serie di dipinti: i Satiri e la Famiglia del Fattore (opere con questi temi si trovano a Mosca, Kassel, Budapest, Monaco e Bruxelles) sono ispirati alla trama di una favola. Anche 'The Bean King' è un tema che ha solleticato la sua fantasia dando vita ad una serie di dipinti. La scnea è piena di vitalità e satira.
Nel 1634 sotto la guida di Rubens, Jordaens con altri pittori lavorò alla decorazione della città di Anversa in occasione della visita del principe Ferdinando. Dopo la morte di Rubens, tra 1640 e 1655, assunse la guida della scuola di Anversa, portando a termine molte commissioni per la chiesa e la corte reale, inclusi 22 dipinti per il salone della Regina Henrietta Maria a Greenwich, lavorò per le corti francese e scandinava.
Tra 1651 e 1652 dipinse l'enorme composizione del trionfo di Frederick Hendrik presso la villa reale Huis ten Bosch nei pressi dell'Aia.
Nel 1650, l'artista divenne protestante ma continuò a ricevere commissioni dalla chiesa cattolica.
Assieme a Rubens e Van Dyck è ricordato tra i migliori pittori barocchi della scuola fiamminga.
Collocazione
Mazzano (BS), Fondazione Giacomini Meo Fiorot - Musei Mazzucchelli. Musei Mazzucchelli
Credits
Compilazione: Simonetto, Roberta (2005)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/stampe/schede/MZ020-00121/
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