Bacco
Campiglia, Giovanni Domenico; Corsi, Marcantonio
Descrizione
Titolo parallelo: Bacchus
Identificazione: Statua di Bacco
Autore: Campiglia, Giovanni Domenico (1692-1768), disegnatore; Corsi, Marcantonio (notizie 1731/ 1760 ca.), incisore
Cronologia: post 1731 - ante 1766
Oggetto: stampa
Soggetto: mitologia
Materia e tecnica: acquaforte
Misure: 210 mm x 335 mm (parte figurata); 223 mm x 355 mm (parte incisa)
Notizie storico-critiche: L'esemplare in esame proviene probabilmente dal terzo volume della pubblicazione di Antonio Francesco Gori (1691 - 1757), "Museum Florentinum exhibens insigniora vetustatis monumenta quae Florentiae sunt ". L'opera assunse la fisionomia di una enciclopedia delle antichità fiorentine, arricchendosi ed ampliandosi con l'aggiunta di altri volumi di autori diversi. Pubblicata a partire dal 1731, nel 1766 arrivò a comprendere 12 volumi così strutturati:
[I - II] Gori A.F., Gemme antiquae, 1731 - 1732;
[III] Gori A.F., Statuae antiquae, 1734;
[IV - VI] Gori A.F., Antiqua numismata, 1740-1742;
[VII - X] Moucke F., Serie di ritratti degli excellenti pittori, 1752 - 1762;
[XI - XII] Marrini O., Serie di ritratti di celebri pittori, 1765 - 1766.
La statua riprodotta è il Bacco di Michelangelo conservato al Museo del Bargello di Firenze. Il Bacco venne trasferito al Museo del Bargello in seguito alla riqualificazione della Galleria degli Uffizi - e, più generalmente, di tutto il sistema museale fiorentino - avvenuta negli ultimi decenni dell'Ottocento. Nel 1944 venne preso dai tedeschi nella Villa di Poggio a Caiano (dove era stato temporaneamente collocato in modo da sottrarlo ai rischi dei bombardamenti) per essere trasferito a Linz, dove Hitler stava allestendo un museo in onore di sua madre. La statua tornò a Firenze il 21 luglio del 1945.
Il gruppo statuario rappresenta la figura del dio in posizione eretta, nell'atto di offrire un calice sorretto con la mano destra, sollevata fin quasi sopra la testa. Nell'altra, stesa lungo il corpo, il Bacco tiene una serie di grappoli d'uva che un satiro, nascosto dietro la sua gamba sinistra, lievemente appoggiato ad un arbusto, tenta di carpire e portare alla bocca, quasi avvitandosi su se stesso. Il dio tiene con la mano sinistra una pelle di animale che scivola fino in terra e che la maggioranza degli interpreti identifica con i resti di un leone, una tigre o una pantera. Il volto del Bacco esprime appagamento e piacere, distendendosi in un'espressione facciale che è assimilabile a quella dei Kouroi greci.
Collocazione
Mazzano (BS), Fondazione Giacomini Meo Fiorot - Musei Mazzucchelli. Musei Mazzucchelli
Credits
Compilazione: Simonetto, Roberta (2005)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/stampe/schede/MZ020-00190/
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