Quadrato

Verna, Claudio

Quadrato

Descrizione

Autore: Verna, Claudio (1937), inventore

Cronologia: post 1969 - ante 1982

Oggetto: stampa colorata

Soggetto: composizioni di invenzione

Materia e tecnica: fotolitografia

Misure: 191 mm x 191 mm (parte figurata)

Notizie storico-critiche: Pinacoteca di Arte Moderna e Contemporanea Tra il 1969 ed il 1982, numerosi artisti internazionali furono incaricati di creare un'opera per la copertina di Bolaffiarte, rivista bimestrale sul mondo dell'arte. Di ciascuna grafica l'editore realizzò una tiratura di 5000 esemplari, firmati, numerati e punzonati a garanzia. Le tecniche adoperate per la riproduzione furono: la fotolitografia, la serigrafia, il collage ed il rilievo.
Esemplare non firmato né numerato.

Notizie sull'artista: Claudio Verna nasce a Guardiagrele, in Abruzzo, nel 1937. Nel '57 si trasferisce a Firenze, si iscrive alla Facoltà di Sociologia ed entra in contatto con gli artisti dell'astrattismo classico. Autodidatta, nel 1960 tiene la prima personale alla Galleria Numero di Firenze. Dopo le prime prove astratte, abbraccia l'informale (Cromoracconto, 1961). Nel 1961 approda a Roma. Sospende per alcuni anni l'attività espositiva per concentrarsi sugli strumenti della propria ricerca. Nel 1967 esce allo scoperto con una mostra alla Galleria Il Paladino di Palermo. Sono gli anni della cosiddetta 'pittura analitica': Verna compie un'analisi linguistica sulla pittura, sulle sue coordinate strutturali, sulla sua strumentazione, sui suoi materiali (il colore, i pennelli, la tela, il supporto, la luce). E' un ritorno al grado zero della pittura, ad una prassi minima ed elementare del dipingere. Le opere della fine degli anni Sessanta (Blu acrilico, 1968) presentano grandi superfici monocrome spezzate da linee dall'andamento irregolare. Successivamente a prevalere è il binomio geometria-colore: i valori dominanti sono infatti quelli della cromia (anonima, satura, à plat) della cornice, del rapporto, spesso sfasato, tra tela, telaio e superficie dipinta (A 59, 1971; 0.8, 1973; Pittura, 1976). Nel '73 partecipa con Aricò, Cotani, Griffa, Morales, alla mostra Un futuro possibile - Nuova Pittura a Palazzo dei Diamanti di Ferrara e nel '75 a Empirica (Rimini-Verona/Museo di Castelvecchio), entrambe a cura di G. Cortenova. Espone alle Biennali di Venezia del '70-'78-'80. A partire dalla fine degli anni settanta Verna libera la sua pittura dagli ultimi residui concettuali, da quel pensare il quadro che lo trattenevano nel rigore dell'analisi. La costruzione dell'opera scompare a favore del libero e lirico fluire del colore e del ritmo. Le pennellate rapide e incisive si mostrano nella loro gestualità, il colore è vivido, steso a zone, a macchie che fluttuano e si sovrappongono (Baobab, 1984; Il muro degli uccelli, 1987). Gli vengono dedicate importanti antologiche dal Museo di Gibellina (1988), dalla Galleria Comunale di Spoleto (1994), dai Musei Civici (Pac) di Ferrara (1997), da Palazzo Sarcinelli a Conegliano (1998). Claudio Verna vive e lavora a Roma e a Rapicciano di Spoleto in Umbria.

Collocazione

Mazzano (BS), Fondazione Giacomini Meo Fiorot - Musei Mazzucchelli. Musei Mazzucchelli

Credits

Compilazione: Braga, Marina (2007)

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