L'alfabeto

Consagra, Pietro

L'alfabeto

Descrizione

Titolo proprio: L

Identificazione: Composizione astratta

Autore: Consagra, Pietro (1920-2005), inventore

Cronologia: post 1973

Oggetto: stampa colorata

Soggetto: composizioni di invenzione

Materia e tecnica: fotolitografia

Misure: 192 mm x 202 mm (parte figurata)

Notizie storico-critiche: Pinacoteca di Arte Moderna e Contemporanea Tra il 1969 ed il 1982, numerosi artisti internazionali furono incaricati di creare un'opera per la copertina di Bolaffiarte, rivista bimestrale sul mondo dell'arte. Di ciascuna grafica l'editore realizzò una tiratura di 5000 esemplari, firmati, numerati e punzonati a garanzia. Le tecniche adoperate per la riproduzione furono: la fotolitografia, la serigrafia, il collage ed il rilievo.
L'esemplare in esame è firmato e numerato 469/ 5000.

Notizie sull'artista: Pietro Consagra Nato a Mazara del Vallo Pietro Consagra, è stato uno dei più prestigiosi esponenti dell'astrattismo italiano.
Compiuti gli studi all'Accademia di Palermo, nel 1944 si trasferì a Roma, dove aderì all'astrattismo partecipando al gruppo 'Forma 1' (1947), che rivendicava "la libertà di essere ad un tempo marxisti e formalisti", cioè astrattisti. Qui lavorò nello studio di Mazzacurati e in quello di Guttuso, dove conobbe Dorazio, Perilli, Guerrini, Turcato, Accardi e Sanfilippo. Fu proprio assieme a questi artisti che Consagra preparò nel marzo del 1947 il manifesto del gruppo astrattista 'Forma', in cui veniva teorizzata la lezione dell'astrattismo, appresa grazie ad un viaggio parigino organizzato dalla gioventù comunista. Così l'artista sintetizzava la sua personale poetica: "Esprimere il ritmo drammatico della vita di oggi con elementi plastici che dovrebbero essere la sintesi formale delle azioni dell'uomo a contatto con gli ingranaggi di questa società, dove è necessaria volontà, forza, ottimismo, semplicità, chiarezza". La scultura del Consagra si propone come una scultura di idee intese, secondo suo dichiarato programma, ad "esprimere il ritmo drammatico della vita di oggi con elementi plastici che dovrebbero essere la sintesi formale delle azioni dell'uomo a contatto con gli ingranaggi di questa società dove è necessaria volontà, forza, ottimismo, semplicità, chiarezza"..
Partito da una ricerca sui materiali, in seguito ha realizzato rilievi scultorei quasi bidimensionali (Piccolo colloquio romano, 1957, bronzo, Parigi, Mus. Nat. d'Art Mod.), nei quali tende ad annullare lo spessore sino a giungere alle lamine sottili della grande Città frontale, una proposta urbanistica polemicamente utopica cui ha dedicato anche l'omonimo pamphlet (1969) e che lo ha portato ad inserire nello spazio reale le costruzioni monumentali del Meeting a Gibellina e dell'arco sull'autostrada. Nel 1978 fu tra i promotori di un importante documento sulla salvaguardia dei centri storici che prese il nome di Carta di Matera. Il Comune, per i suoi meriti, gli conferì la Cittadinanza onoraria. Per la ricostruzione di Gibellina nel Belice realizza nel 1981 una grande Stella, alta 24 metri, in acciaio inox: la "Porta del Belice" .
Fra le sue ultime grandi opere, nel 1998, esegue una scultura in marmo, dedicata a Giano, alta più di cinque metri, situata a Largo Santa Susanna a Roma.
Insignito della medaglia d'oro come Benemerito della Cultura e dell'Arte dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi, oltre che scultore, Consagra fu scrittore e critico, collaboratore di molte pubblicazioni d'arte, scrisse "La necessità della scultura" (1952) , "La città frontale" e "Vita mia" (1980) , opera autobiografica, e fu personalità di rilievo nel mondo culturale di un periodo storico di determinante importanza per l'arte italiana, il decennio '40/'50, che vede la nascita dell'astrattismo. Pietro Consagra è morto sabato 16 Luglio 2005 a Milano, città nella quale da dieci anni si era stabilito, all'età di 85 anni.

Collocazione

Mazzano (BS), Fondazione Giacomini Meo Fiorot - Musei Mazzucchelli. Musei Mazzucchelli

Credits

Compilazione: Braga, Marina (2007)

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