Animali in movimento. Cane n.9
Velickovic, Vladimir
Descrizione
Titolo parallelo: Animals in motion. Dog n.9
Identificazione: Canguro
Autore: Velickovic, Vladimir (1935), inventore
Cronologia: post 1969 - ante 1982
Oggetto: stampa colorata
Soggetto: animali
Materia e tecnica: fotolitografia
Misure: 190 mm x 192 mm (parte figurata)
Notizie storico-critiche: Pinacoteca di Arte Moderna e Contemporanea Tra il 1969 ed il 1982, numerosi artisti internazionali furono incaricati di creare un'opera per la copertina di Bolaffiarte, rivista bimestrale sul mondo dell'arte. Di ciascuna grafica l'editore realizzò una tiratura di 5000 esemplari, firmati, numerati e punzonati a garanzia. Le tecniche adoperate per la riproduzione furono: la fotolitografia, la serigrafia, il collage ed il rilievo.
L'esemplare in esame non è firmato né numerato.
Notizie sull'artista: Vladimir Velickovic è nato a Belgrado l'11 agosto 1935; vive e lavora a Parigi dal 1966. Diplomato alla facoltà d'architettura di Belgrado, professore alla Scuola Nazionale Superiore di Belle Arti di Parigi. Ha lavorato come socio allo studio dell'artigiano Krsto Hegedusic a Zagabria tra il 1962 e il 1963. Tiene la mostra personale d'esordio nel 1963, anno in cui partecipa alla Biennale di San Paolo del Brasile. Già nel 1970 tiene una mostra personale al Museo d'Arte Moderna della Città di Parigi, mentre nel 1972 ha una sala alla Biennale Internazionale d'Arte di Venezia. Numerose sono, da allora, le esposizioni personali in musei e gallerie private, e le partecipazioni a mostre di gruppo di particolare importanza. Sue opere figurano nelle maggiori collezioni pubbliche internazionali - tra le tante, citiamo lo Stedelijk Museum di Amsterdam, la Tate Gallery di Londra, il Museo d'Arte Moderna di New York, il Centre Pompidou di Parigi, la Fondazione Maeght di Saint-Paul-de-Vence. È membro dell'Academy of Serbian per la scienza e le arti dal 1984. Ha ricevuto i più alti riconoscimenti in terra francese (DES, ordine delle arti, della cultura e della letteratura).
Vladimir Velickovic non ha mai interrotto i rapporti con il proprio Paese: ecco dunque che, fin dal 1990, sente l'avvicinarsi della bufera, della guerra tra etnie che devasterà la sua terra, e comincia a dipingere la tragedia che da tanti segni s'annuncia. Sono, da un lato, paesaggi di desolazione e di morte, in cui ardono fuochi e osano avventurarsi solo corvi, e, dall'altro, corpi straziati dagli orrori della guerra e dell'odio, con ripetute allusioni simboliche alla rappresentazione della crocifissione.
Collocazione
Mazzano (BS), Fondazione Giacomini Meo Fiorot - Musei Mazzucchelli. Musei Mazzucchelli
Credits
Compilazione: Braga, Marina (2007)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/stampe/schede/MZ020-00304/
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