Trasfigurazione
Morghen Raffaello; Tofanelli Stefano; Raffaello Sanzio
Descrizione
Identificazione: Trasfigurazione di Cristo
Autore: Morghen Raffaello (1758/ 1833), incisore; Tofanelli Stefano (1758/ 1833), disegnatore; Raffaello Sanzio (1483/ 1520), inventore
Cronologia: 1811
Oggetto: stampa
Soggetto: sacro
Materia e tecnica: acquaforte
Misure: 490 mm x 700 mm (parte incisa); 530 mm x 790 mm (parte figurata)
Notizie storico-critiche: L'acquaforte in gran folio (720x488) riproduce nello stesso verso la Trasfigurazione di Raffaello Sanzio, oggi conservata presso la Pinacoteca Vaticana.
L'iscrizione in basso al centro riporta, insieme alla firma dell'incisore, il nome del disegnatore, la data di esecuzione che colloca l'esecuzione della stampa nel 1811 quando Raffaello Morghen si trovava a Firenze.
La stampa non viene menzionata nella prima edizione del catalogo di opere di Palmerini mentre appare nell'edizione del 1824 che il biografo di Morghen cita come: "vero saggio di d'incisione che raggiunge la luce pura nel biancore delle vesti senza distruggere il dovuto rilievo alle forme". Niccoli (1878, p. 22) cita la stampa nel gruppo delle grandi stampe in folio eseguite nel periodo maturo della produzione del maestro; anche Crespi (2010, p. 27) riprendendo la citazione di Palmerini riflette sulla straordinaria fluidità della composizione e allo stesso tempo sul magistrale trattamento delle singole figure.
L'incisione è conosciuta in tre stati; il foglio qui analizzato che presenta, insieme al nome dell'autore, dell'incisore e del disegnatore, una dedica all'imperatore Napoleone è da ricondurre al terzo stato.
Spanevello, Marta
Non è certa la provenienza delle tre incisioni di Raffaello Morghen (C 428, Ultima Cena, da Leonardo da Vinci; C 429, Trasfigurazione, da Raffaello; C 430 Ritratto di Raffaele de Moncada, da Van Dyck) dal Legato Tadini. La prima attestazione nota consente di riconoscerle tra gli arredi dell'appartamento nobile in Palazzo Barboglio: L'Inventario dei mobili dell’appartamento nobile 1872 (ATLas, Faldone XIV bis, doc. 1797 [2197]) le registra infatti ai nn. 128 e 143. Nel successivo Inventario del mobilio (ibidem, nn. 1799 - [2197]), i tre quadri sono raggruppati nella “ stanza da letto", al n. 42.
Infine, si riconoscono grazie alla descrizione della cornice nell'Inventario Stabilimento Tadini (1873 post-1923 ante; INV 4), nella stessa collocazione, a c. 37, n. 11 "Tre quadri grandi con cornice nero e oro e vetri".
Marco Albertario
Collocazione
Lovere (BG), Accademia di Belle Arti Tadini. Galleria dell'Accademia
Credits
Compilazione: Passamani, Alessia (1997); Scalzi, Gino Angelico (1997)
Aggiornamento: Spanevello, Marta (2013); Albertario, Marco (2014); Albertario, Marco (2016)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/stampe/schede/S0010-00567/
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