Pantheon dei Martiri della Libertà
Parmiani, Enrico
Descrizione
Titolo proprio: Giuseppe Rosaroll
Identificazione: Ritratto di Giuseppe Rosaroll
Autore: Parmiani, Enrico (notizie 1835-1851), incisore
Cronologia: 1851
Oggetto: stampa
Soggetto: ritratto
Materia e tecnica: bulino
Misure:
Notizie storico-critiche: La stampa a bulino su lastra d'acciaio, tratta da un un volumetto composto dalle incisioni estratte dai due volumi del "Pantheon dei martiri della libertà italiana" usciti nel 1851 con grande successo di pubblico e stampa, raffigura il generale e patriota Giuseppe Rosaroll (Napoli, 1775 - Nauplia, 1825). Nella stampa è indicato il nome dell'incisore (Parmiani).
Giuseppe Rosaroll iniziò la carriera militare nel 1793 come cadetto nell'esercito napoletano. Nel 1799 aderì alla Repubblica Napoletana e fu nominato capitano. Catturato dai sanfedisti a Castel Nuovo e condannato a morte, riuscì a fuggire riparando in Francia. Rientrò in Italia con Napoleone Bonaparte nelle file della Legione italiana, combatté a Marengo ed entrò poi nell'esercito della Repubblica Cisalpina. Per la coraggiosa condotta tenuta nella campagna di Sicilia del 1811 con Gioacchino Murat, nel 1812 conseguì il grado di maresciallo di campo e divenne barone. Partecipò poi con Murat alla Campagna di Russia. Dopo la Restaurazione (1815) ebbe da Ferdinando di Borbone il comando di una brigata e poi della I divisione di Messina. Come comandante della piazza di Messina nel marzo 1821 tentò di organizzare le forze militari delle Due Sicilie di stanza in Sicilia e in Calabria per un'estrema resistenza alle truppe austriache entrate nel Regno delle Due Sicilie per reprimere la rivolta costituzionale del 1820. Costretto a fuggire, e condannato a morte in contumacia (sentenza del 27 febbraio 1823), si rifugiò in Spagna dove combatté nelle file dei costituzionali (1822-23). Quando, nella primavera del 1823 la rivoluzione spagnola fu soffocata dall'esercito francese, Giuseppe Rosaroll si recò dapprima in Inghilterra e poi in Grecia per aiutare la popolazione locale nella lotta per l'indipendenza. Morì in combattimento come soldato semplice.
Collocazione
Lovere (BG), Accademia di Belle Arti Tadini. Museo dell'Ottocento
Credits
Compilazione: Fracassetti, Lisa (2012); Malenza, Sarah (2012)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/stampe/schede/S0230-00025/
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