Giuseppe Mazzini

Ballarini, Ernesto

Giuseppe Mazzini

Descrizione

Identificazione: Ritratto di Giuseppe Mazzini

Autore: Ballarini, Ernesto, incisore

Cronologia: ca. 1850 - ca. 1874

Oggetto: stampa

Soggetto: ritratto

Materia e tecnica: Xilografia

Misure: 252.5 mm x 190 mm

Notizie storico-critiche: Giuseppe Mazzini (1805-1872) nasce a Genova nel 1805, figlio di un medico, Giacomo, attivo giacobino in età napoleonica, e di Maria Drago, inclinante al giansenismo. Affiliato alla carboneria dal 1827, si laureò in giurisprudenza ed elaborò i suoi primi saggi letterari, di forte sentimento romantico. Arrestato, finì carcerato a Savona fino al gennaio 1831; rilasciato, si recò prima in Svizzera, poi a Marsiglia dove fondò l'associazione repubblicana Giovane Italia (e l'omonimo periodico). Arresti e fucilazioni spinsero Mazzini a trasferirsi a Ginevra. Fallito sul nascere il progetto di una spedizione armata in Savoia (1834), durante un nuovo soggiorno in Svizzera Mazzini fondò l'associazione rivoluzionaria e repubblicana Giovane Europa (1934). Dalla Svizzera, Mazzini, agli inizi del 1837 fuggì a Londra e da qui, fallito il moto dei fratelli Bandiera (1844), in Francia una volta scoppiata la rivoluzione a Parigi (1848). Passò poi a Milano insorta contro l'Austria e quindi a Lugano a seguito della repressione. Resse con Montanelli e Guerrazzi il governo democratico fiorentino che aveva rovesciato il granduca. Nel marzo 1849 fu eletto triumviro, insieme con Saffi e Armellini dall'Assemblea costituente della Repubblica Romana. Fallita la Repubblica esiliò in Francia, poi in Svizzera, infine in Gran Bretagna. A Londra fondò il Comitato democratico europeo (1850), guidò la "Congiura di Belfiore" e partecipò alla vita del Partito d'azione. Nel 1857 tornò a Genova per organizzare un moto, mentre il disegno d'insurrezione nel Mezzogiorno, perseguito da Carlo Pisacane, naufragava a Sapri. Venne condannato a morte due volte in contumacia dai piemontesi (1833 e 1857). Nel 1860 si portò a Napoli per esortare Garibaldi a trattare alla pari con Vittorio Emanuele l'annessione del Mezzogiorno. Ritiratosi a Lugano, poi a Londra, non riconobbe la soluzione monarchica del processo unitario. Arrestato a Palermo nel 1870 mentre si apprestava a guidare un moto nell'isola, rinchiuso a Gaeta, fu poi amnistiato e tornò in esilio. Morì il 10 marzo 1872 a Pisa, sotto il falso nome di dottor Brown.

Collocazione

Mantova (MN), Museo della Città

Credits

Compilazione: Roncaia, Mariangela (1997)

Aggiornamento: Pisani, Chiara (2006)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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