Scuola dei ciechi, zoppi, storpi, poveri e infermi di San Cristoforo in San Salvatore in Xenodochio (sec. XV - fine sec. XVIII)

Sede: Milano

Tipologia ente: ente ecclesiastico

Progetto: Archivio di Stato di Milano: Anagrafe degli archivi (guida on-line)

La confraternita, "nel contesto di una avversione (...) largamente condivisa contro la povertà fraudolenta e la pressione (...) dei forestieri miserabili, assicurava ad una minoranza di mendicanti rispettabili, effettivamente inabili al lavoro, il delicato privilegio del questuare" (ZARDIN, Carità e mutua assistenza, p. 289).
Questi potevano così chiedere l'elemosina per le strade cittadine senza venir scacciati, portando appesa al collo una medaglia con l'immagine di San Cristoforo che li rendeva riconoscibili.
Si riunivano per le loro devozioni nella cappella dedicata al Santo nella chiesa parrocchiale di San Salvatore in Xenodochio.

Bibliografia
- LATUADA , Descrizione di Milano, 1, 169 = LATUADA, S., Descrizione di Milano (...), delle Fabbriche più cospicue che si trovano in questa Metropoli (...), 5 tomi, Milano, Giuseppe Cairoli, 1737-1738, tomo I, porta Orientale, 1737; riproduzione integrale a cura di G. MASTRULLO per i tipi delle Edizioni La Vita Felice: tomo I, Milano 1995 (Biblioteca Milanese; 4)
- ZARDIN, Carità e mutua assistenza, 289 = ZARDIN, D., Carità e mutua assistenza nelle confraternite milanesi agli inizi dell'età moderna, in La carità a Milano nei secoli XII-XV, a cura di M.P. ALBERZONI e O. GRASSI, Milano 1989, pp. 281-300.

Compilatori
prima redazione: Saita Eleonora, archivista (2004/10/28)