Convento di Santa Maria al Giardino della Scala, frati minori osservanti riformati (1456 - 1810)

Altre denominazioni:
Convento di Santa Maria al giardino della Scala, francescani riformati
Chiesa al Giardino di Santa Maria della Scala (1456)

Sede: Milano

Tipologia ente: ente ecclesiastico

Progetto: Archivio di Stato di Milano: Anagrafe degli archivi (guida on-line)

La storia dell'ente si lega a quella del convento di Sant'Angelo: i frati, infatti, non disponendo di una chiesa e una casa in cui effettuare l'attività di predicazione in città, si servivano di un edificio detto "al giardino della Scala", sede un tempo dei giardini della famiglia della Torre.
Gian Rodolfo Vismara, ricevuto del denaro da Marco Figino, comprò quel sito per i francescani che fino ad allora ne avevano usufuito su concessione dei precedenti proprietari.
L'acquisto avvenne in due tempi, nel febbraio 1452 e nel febbraio 1453.
Vismara impose però la clausola che il sito fosse utilizzato per la predicazione e non per costruire un convento vero e proprio.
La proprietà del sito passò alla Santa Sede che lasciò ai frati l'usufrutto; Vismara alienò una parte per ricavare la somma necessaria alla costruzione di una chiesa con un piccolo locale annesso per ospitare due o tre religiosi.
La chiesa si chiamò "al giardino di Santa Maria della Scala" e fu ufficialmente riconosciuta con bolla di Callisto III del 31 gennaio 1456.
Dopo la parziale distruzione del convento di Sant'Angelo fuori le mura nel 1527, nel corso delle operazioni di guerra imperiali, i frati pensarono di trasferirsi momentaneamente a Santa Maria al giardino e di edificare lì un nuovo convento.
Ottenuto dal papa l'annullamento della clausola di Vismara, la concessione della Curia Arcivescovile e la conferma pontificia, fu dunque istituito il convento di Santa Maria al giardino della Scala.
Qui alcuni frati rimasero anche quando fu possibile ritornare a Sant'Angelo ricostruito.
Quando Sant'Angelo fu nuovamente distrutto nel 1551 il papa autorizzò l'alienazione di altre proprietà "al giardino" per permettere la costruzione del nuovo Sant'Angelo, questa volta dentro le mura cittadine.
Nel 1603 il convento di Santa Maria al giardino passò agli osservanti riformati.
Col tempo furono acquistati altri terreni nelle vicinanze per ampliare l'edificio che nel XVIII secolo era in grado di ospitare 169 persone.
Nel convento risiedevano ordinariamente i padri provinciali e tra il 1744 e il 1745 ne fu guardiano Benvenuto Silvola, cronista dell'ordine dei frati minori.
Nell'edificio era presente una fabbrica di panni che riforniva 23 conventi dell'intera provincia francescana, in cui lavoravano molti secolari stipendiati e una scuola di teologia con dormitorio per gli studenti.
In età napoleonica l'edificio ospitò una caserma e uno stampatore.
Dopo la soppressione dell'ente, avvenuta nel 1810, l'edificio fu destinato a vari usi, per essere infine demolito nel 1865.

Bibliografia
- Conventi de' Minori riformati = Conventi de'Minori riformati nello Stato di Milano e Ducato di Mantova, 15 set 1773, manoscritto in AS MI, Atti di governo, Culto parte antica, b. 1555
- SIGNOROTTO, Gli esordi, 145 = SIGNOROTTO, GIANVITTORIO, Gli esordi della via crucis nel Milanese, in Il Francescanesimo in Lombardia, pp. 145 - 157
- SILVOLA, Della minoritica, X, 10 = SILVOLA, Della minoritica riforma di Milano, X, fine XVIII sec.

Fonti
- AS MI, Archivio generale del Fondo di religione, b. 953, Concessione della curia arcivescovile ai frati al Giardino della Scala, 12 giu 1527 (= Religione, b. 953, Concessione 1527)
- AS MI, Pergamene per fondi, b. 356 (= Pergamene, b. 356)
- AS MI, Archivio generale del Fondo di religione, b. 953 (= Religione, b. 953)
- AS MI, Archivio generale del Fondo di religione, b. 965 (= Religione, b. 965)
- AS MI, Atti di governo, Culto parte antica, b. 1713 (= Culto p.a., b. 1713)
- AS MI, Atti di governo, Culto parte moderna, b. 2647 (= Culto p.m., b. 2647)

Compilatori
prima redazione: Santoro Carmela, archivista di Stato (2004)