Unità compresa in: Capitolo della cattedrale di Brescia - Fondo pergamenaceo

Inventario di beni (1349 agosto 16)

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Segnatura definitiva: A. Dm. Bs., A. Cap., Perg. n. 023

Descrizione estrinseca: Originale.A. Dm. Bs., A. Cap., Perg. n. 023.v. s.:A. Dm. Bs., A. Cap., Filza 7a, n. 1.r. s.:A. Dm. Bs., A. Cap., b. 127, Filza 7a, n. 1.

Data topica: Fiumicello

Note: La pergamena misura mm 229 x 1041, è costituita da due fogli membranacei incollati fra loro e risulta essere in buono stato di conservazione. Nel verso: '1349, 16 agosto. Designamento delli Beni di Santa Maria di Fiumicello. Filza 7a, n. 1'.

Numero corda: 42

Contenuto:

Sotto il portico delle case della chiesa di S. Maria di Fiumicello. Giacomo da Poncarale, arcidiacono e cantor della Chiesa Maggiore di Brescia, in qualità di sindaco e procuratore dello stesso Capitolo, presenta e fa leggere la lettera di Bartolomeo de Carexana da Vercelli, giudice del podestà di Brescia, rivolta agli abitanti di Fiumicello, datata 15 agosto 1349, nella quale si chiede di delimitare i confini dei beni della chiesa di S. Maria di Fiumicello allo scopo di computarne il reddito e la decima. Vengono pertanto incaricati i seguenti periti agrimensori: frate Giovanni da Fiumicello, frate Haspinello della chiesa di S. Giacomo, Guizzano da Fiumicello, Giacomo da Lograto, Manzino Zanino da Sarezzo, tutti abitanti di Fiumicello.- ; Inventario dei beni:- ; un appezzamento di terra arativa e prativa, sito in contrada della Via Superiore della misura di tre piò e un quarto; già coltivata da Facano Rafacani per un canone annuo di cinque soldi imperiali di vecchia moneta, da pagarsi a S. Martino;- ; un appezzamento di terra, sito in Villa di Fiumicello in contrada 'Ligleris' della misura di un piò e venti tavole circa; già coltivata da Bartolomeo q. Bresciano Lisaturi, per un canone annuo di ventiquattro imperiali di moneta vecchia, da pagarsi a S. Martino;- ; un appezzamento di terra arativa, sito in contrada 'Ligleris', della misura di quattro piò e mezzo circa; già coltivata dal monastero del Mella per il canone annuo di diciotto imperiali di moneta vecchia, da pagarsi a S. Martino;- ; un appezzamento di terra in parte arativa, in parte sedime, con edifici della misura di due piò e mezzo circa; già coltivata da Giacomino da Lograto e Venturino Pedori per un canone annuo di cinque soldi imperiali di moneta vecchia, da pagarsi a S. Martino;- ; un appezzamento di terra arativa, sito in contrada Fiumicello o della Focina, della misura di due piò e trenta tavole circa, che rende annualmente diciotto imperiali di moneta vecchia, da pagarsi a S. Martino;- ; un appezzamento di terra arativa e a vite, sito in contrada della Focina, della misura di quattro piò circa; già coltivato da Porcellaga per un canone annuo di soldi imperiali trentuno e otto imperiali di moneta vecchia, da pagarsi a S. Martino;- ; un appezzamento di terra arativa e a vite con case, sito in contrada della Focina; già coltivata da Onorio per un canone annuo di quarantatre quartari di frumento da pagarsi a S. Maria d'agosto.- ; un appezzamento di terra arativa e a vite, sito in contrada Pusterla; già coltivata da Volnisio e Venturino Guidoni per un canone annuo di soldi cinque imperiali di moneta vecchia, da pagarsi a S. Martino;- ; un appezzamento di terra a sedime, sito in contrada della Focina; già coltivata da frate Bernardo da Chiari;- ; un appezzamento di terra arativa, sito in contrada Focina; già coltivata dal defunto Ugo Adani ed ora dall'erede frate Bernardo per un canone annuo di soldi tre e mezzo imperiali di moneta vecchia, da pagarsi a S. Martino;- ; un appezzamento di terra arativa, sito in contrada Focina vicino al Mella, della misura di un piò e sette tavole circa; già coltivata dall'erede di Bertolino Galioti ed ora dall'erede di Pietro Porti, per un canone annuo di diciotto imperiali per piò, da pagarsi a S. Martino;- ; un appezzamento di terra arativa e a vite, sito in contrada 'Ligleris', della misura di un piò e mezzo circa; già coltivata da Giovanni Andrea e ora da Giacomo Sechesi, per un canone annuo di diciotto imperiali per piò, da pagarsi a S. Martino;- ; un appezzamento di terra arativa, sito in contrada 'Ligleris', della misura di un piò; già coltivata da Giovanni Andrea, per un canone annuo di diciotto imperiali per piò, da pagarsi a S. Martino;- ; un appezzamento di terra arativa e a vite, sito in Villa di Fiumicello, della misura di un piò circa; già coltivata da Ognibene Grandis ed ora dall'erede di Graziolo, per un canone annuo di soldi tre e mezzo e imperiali sei, da pagarsi a S. Martino;- ; un appezzamento di terra arativa e a vite, sito in contrada Focina, della misura di ventiquattro tavole circa; già coltivata da Richelda Galioti e ora da Graziolo 'de Lantanis', per un canone annuo di undici imperiali, da pagarsi a S. Martino;- ; un appezzamento di terra arativa, sito in contrada Superiori, della misura di un piò circa; già coltivata da Marchesio Gavatari e ora da Giacomino, conciatore di pelli, per un canone annuo di dieci imperiali, da pagarsi a S. Martino;- ; un appezzamento di terra arativa, sito in contrada Focina, della misura di due piò circa; già coltivata da Pietro q. Venturino Poli e ora dall'erede di Gerardo Poli, per un canone annuo di diciassette soldi imperiali, da pagarsi a S. Martino;- ; un appezzamento di terra arativa, a vite e a sedime con 'muracha', sito in Villa di Fiumicello in contrada Via di mezzo, della misura di un piò e settantasei tavole circa; già coltivata da Gerardo di Contegnaga ed ora dalla chiesa di S. Stefano, per un canone annuo di quindici soldi imperiali, da pagarsi a S. Martino;- ; un appezzamento di terra arativa, sito in contrada 'Ligleris', della misura di novanta tavole circa; già coltivata da Bertolo da Savallo e ora da Pecino detto Fiacchello, per un canone annuo di diciassette imperiali e mezzo, da pagarsi a S. Martino;- ; un appezzamento di terra a sedime con 'muracha' e con orto, sito in contrada dell'Ospedale, della misura di un piò e mezzo circa; già coltivata dall'Ospedale per un canone annuo di quattro soldi e mezzo imperiali, da pagarsi a S. Martino;- ; un appezzamento di terra arativa, sito in contrada 'Ligleris', della misura di due piò e mezzo circa; già coltivata da Teodaldo Canale e ora da Bettino Massi;- ; un appezzamento di terra arativa, sito in contrada 'Ligleris', della misura di un piò circa; già coltivata da Teodaldo Canale e da Domenico da Lograto per un canone annuo di cinque soldi e tre imperiali, da pagarsi a S. Martino;- ; un appezzamento di terra arativa, sito in Fiumicello presso le Poffe in contrada Carpani tra la strada vecchia e quella nuova, della misura di un piò e mezzo circa; già coltivata da Canzelerus q. Alberto Freze da Adro e ora da Bettino Testori, per un canone annuo di sei quartari di frumento, da pagarsi a S. Maria di mezz'agosto;- ; un appezzamento di terra arativa, sito in località Ponte di S. Zenone di Fiumicello, della misura di cinque piò circa; già coltivata da Tomaso Vigollo e ora da Federico da Palazzo, per un canone annuo di nove soldi imperiali e mezzo, da pagarsi a S. Martino;- ; un appezzamento di terra arativa, sito in contrada Strada di Palazzo, della misura di un piò circa; già coltivata da Bertolino per un canone annuo di dodici imperiali, da pagarsi a S. Martino.- ; TT: il beneficiale stesso della chiesa di S. Maria, prete Alberto Goffi da Passirano; Bertolino Gazzi; Bonfato da Erbusco; tutti di Fiumicello delle Chiusure di Brescia.- ; (STin) Bertolino da Paderno, notaio.

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