Unità compresa in: Capitolo della cattedrale di Brescia - Fondo pergamenaceo

Sentenza (1354 maggio 20)

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Segnatura definitiva: A. Dm. Bs., A. Cap., Perg. n. 024

Descrizione estrinseca: Copia autentica.A. Dm. Bs., A. Cap., Perg. n. 024.v. s.:A. Dm. Bs., A. Cap., Filza 5a, n. 1, Ortaglia, cc. 67r-69v.r. s.:A. Dm. Bs., A. Cap., b. 213, Filza 5a, n. 1, Ortaglia.A. Dm. Bs., A. Cap., b. 27 Registro A, cc. 67r-69v.

Data topica: Brescia

Note: La pergamena misura mm 195 x 980 e risulta essere in cattivo stato di conservazione. Nel verso: '1354. Sententia arbitralis super divisionibus aque canalium inter portas Sancti Nazarii et Sancti Alexandri servientium possessionis de Lavellis. Reg. A, f. 67'.

Numero corda: 43

Contenuto:

Nel palazzo del Comune di Brescia, nella stanza di Bartolomeo Lupatini da Reggio, giudice del podestà di Brescia.- ; In seguito alla controversia, avente per oggetto il condotto d'acqua per irrigazione sito tra le porte di S. Lorenzo e di S. Alessandro, sorta tra frate Ziliolo da Parma, sindaco della casa degli Umiliati di Gambara della città di Brescia, il nobile Verzelesio Amanati, sindaco dei canonici della Chiesa Maggiore di Brescia, frate Pietro ministro dell'Ospedale di S. Maria del Serpente, frate Pietro Zonchino a nome della Casa della Misericordia, costruita da frate Gontino da Gussago, per conto della Congregazione di S. Francesco di Brescia, da una parte, e donna Giovanna Bertolotti da Rodengo, Bresciano da Offlaga, Aleriolo e suo fratello Franceschino da Quinzanello dall'altra, le parti giungono, in via amichevole, al seguente accordo:- ; Tutta l'acqua che esce dal fossato che posto sopra la strada di S. Lorenzo, vicino alla casa del priore di Verziano e l'acqua che scende dalla parte superiore del borgo di S. Nazzaro sia divisa in 'curticella' dei frati di Gambara e vicino all'orto di Domenico da Torbole, fabbro ferraio.- ; Due parti di tutta l'acqua dovranno scorrere nell'orto dei frati di Gambara, per poi incanalarsi nel canale detto 'dei Frati', oltre le mura della città, una terza parte dovrà scorrere fra la casa dei vicini del borgo di S. Nazzaro, oltre le mura della città verso mattina.- ; Tutto questo dovrà essere fatto a spese degli abitanti del borgo; ciascuno potrà irrigare i terreni con la parte di acqua che gli spetta; le opere di strutturazione dei condotti dovranno essere eseguite da persone esperte. I canonici e la canonica di Brescia potranno godere di tutta l'acqua dei due canali, per irrigare le loro proprietà site nelle Chiusure di Brescia in contrada Lavelli, della misura di ventiquattro piò circa, per l'intera giornata di martedì, dalla mattina sino alla notte seguente.- ; Gli Umiliati di Gambara avranno il diritto di godere dell'acqua ogni mercoledì, dal mattino sino alla notte compresa, per irrigare proprietà site in contrada Lavelli della misura di undici piò.- ; Taincino da Carcina, Giovanni Bonazonta e Giovanni Emili potranno usare l'acqua ogni giovedì dal mattino sino a notte compresa, per irrigare le proprietà site in contrada Lavelli.- ; Petercino da Campobasso, Michelino da Calvisano avranno il diritto d'uso ogni venerdì, dalla mattina sino al suono della campana dopo la nona. Obizo Griffi e Giovanni da Offlaga sempre il venerdì dopo il terzo suono della campana, sino all'ora del mattutino; Giovanni, donna Anna vedova di Simone Chizzola, donna Margherita moglie di Dusino Calini e Giovanni Bonzonta possono godere dell'acqua dal mattino del venerdì sino al sabato; il resto spetterà ai vicini del borgo che dovranno accordarsi alternandosi nell'orario di irrigazione.- ; Infine gli arbitri avranno il compito di nominare due acquaioli che verranno pagati dai compartecipi, in base alla tassazione fatta dagli arbitri; verranno altresì nominati due anziani e un massaro per i canali. La presente sentenza annulla qualsiasi altra disposizione precedente.- ; Arbitri: Feo d'Arezzo, arciprete della Chiesa Maggiore di Brescia; Ziliolo Fisogni da Trenzano; Andriolo da Quinzanello; Michelino da Calvisano; Giovanni Bonazonta; Giovanni da Offlaga; Pietro da Campobasso; Graziolo Lanzani.- ; (STin) Giovanni Oldofredi da Iseo redige copia da imbreviatura del notaio Girardo Bazenghi del 3 giugno 1367, su commissione di Federico Malombra, giudice al maleficio del podestà di Brescia, Federico Gonzaga.- ; (ST) Antonio Oldofredi ha redatto la presente copia in data 26 ottobre 1463 su commissione e dinanzi a Stefano Valmarana, giudice al maleficio del podestà di Brescia.- ; Seguono altre quattro sottoscrizioni:- ; (ST) Domenico da Mortara, cittadino e abitante di Brescia, pub. imp. auct. not.- ; (ST) Giacomo Zerbini, cittadino e abitante di Brescia,pub. imp. auct. not.- ; (ST) Nicola Volpi, cittadino e abitante di Brescia, pub. imp. auct. not.- ; (ST) Soardino Oldofredi da Iseo, cittadino e abitante di Brescia, pub. imp. auct. not.

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