Lombardia Beni Culturali
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Lodoici II imperatoris diploma

861 gennaio 12, Brescia.

Ludovico II imperatore, ricordando come il padre Lotario <I> avesse monacato e costituito come rettrice del monastero di <San> Salvatore di Brescia <detto> Nuovo la figlia Gisla, in sua memoria, in quanto morta il 27 maggio <dell'860> , per il sostentamento delle monache concede al monastero il possesso delle curtes di Turinga, Gabbiano e Loreto, nonché la peschiera di Sarnico, con tutte le relative pertinenze.

Copia semplice della metà del sec. XII, ASBs, ASC, Codice Diplomatico Bresciano, busta 3, perg. XXXIX [B]. Copia semplice del sec. XII, ASMo, Archivio Segreto Estense, Casa e Stato, serie membranacea, cass. I, n. 6 [B']. Copia Odorici, busta 19.3. Regesto Astezati, pp. 65, 535, 604, 617. Regesto Cristoni, p. 2. Nel verso di B, annotazione del sec. XII a cui se ne sovrappone un'altra del sec. XV-XVI initelligibili anche con l'ausilio della luce di Wood; altre annotazioni di epoca moderna, tra cui segnatura Astezati: K fil. 1 n. 20. Nel verso di B', soltanto annotazioni di epoca moderna.

Edizioni: MARGARINI, Bullarium Casinense, II, n. XXXIX, p. 33 (da B'); PORRO LAMBERTENGHI, Codex Diplomaticus Langobardiae, n. 220, coll. 368-69 (da B'); MGH, D. Lu. II, n. 33, pp. 133-35 (M).
Trascrizioni: BAITELLI, Annali historici, pp. 34-5; p. 54 (alla data 861 gennaio 11; trad. it.); ODORICI, Storie Bresciane, IV, n. XXXVII, p. 51.
Regesti: BÖHMER, Regesta, n. 653; BÖHMER, Regesta imperii, I/1, n. 1219 (1185); BÖHMER, Regesta imperii, I, 3/1, n. 197.
Cf. MABILLON, Annales ordinis S. Benedicti, III, p. 85; ODORICI, Antichità cristiane, pp. 11, 17; ID., Storie Bresciane, III, p. 316; SEREGNI, La popolazione agricola, p. 30 (nota 2); SANTORO, Rettifiche alla datazione, p. 256; PANAZZA, La documentazione storica, p. 18; WEMPLE, S. Salvatore/S. Giulia, p. 91; BARONIO, Il territorio del basso Sebino, pp. 32-3; ANDENNA, Le monache, p. 26; LAZZARI, Una mamma carolingia, p. 53.

La pergamena di B, nonostante alcune macchie di umidità (in particolare disposte lungo il lato sinistro), appare in buono stato di conservazione. La presenza, nel verso della pergamena, della consueta segnatura di mano Astezati consente di dedurne la conservazione presso il tabularium monastico e di valorizzarla come B.
La pergamena di B' presenta una certa consunzione nella metà superiore a cui si accompagna un generale scolorimento dell'inchiostro, tanto che le righe 8-10 furono trattate con reagente chimico (noce di galla), e numerose altre macchie di muffa.
Come già indicato da Wanner, il diploma si presenta in alcuni punti interpolato. In particolare, l'espressione a nemine ullo in tempore risulta piuttosto inconsueta al formulario della corroboratio e l'annuncio della presenza del monogramma non trova riscontri nell'escatocollo, dove peraltro è assente la riga del signum. Allo stesso modo, suscitano qualche sospetto la promulgatio, che presenta una forma estranea agli usi della cancelleria e la porzione di testo successiva alla narratio (unde maiestas nostra dignum et iustissimum decrevit), in cui appare alquanto insolito l'uso dell'endiadi dignum et iustissimum, oltre a quello della terza persona singolare; altrettanto sembra una probabile aggiunta successiva il passo cuius subcrescente nobilitatis prudentia et bonitatis benivolentia ad clamantium voces ibidem ancillarum Dei constituta est rectrix. Parte della narratio (quia prestantissimus pater noster domnus Hlotarius imperator, Dei tactus misericordia, filiam suam, sororem videlicet nostram, Gislam silicet, Deo offerendo in loco monasterii Novi intra menia urbis Brisię Dei famulam sacravit) richiama inoltre molto da vicino il successivo doc. n. 36, tanto da indurre ad ipotizzare che i due docc. possano essere stati redatti nello stesso momento: fatto che ci porrebbe nuovamente di fronte a una nuova interpolazione. Risultano invece coerenti il protocollo, la riga della datatio e l'arenga, mentre l'assenza della riga della recognitio e probabilmente anche del signum recognitionis sono di certo dovute alla tradizione del diploma, dove le copie B e B' dipendono l'una dall'altra o forse da un antigrafo comune deperdito. La presenza di numerose incoerenze non sembra comunque ripercuotersi sulla genuinità storica del diploma, sul cui dispositivo è difficile muovere obiezioni.
Per quanto riguarda il precedente diploma di Lotario I, qui confermato (confirmavit preceptum), il riferimento va probabilmente al doc. n. 28 (848 marzo 16) o al doc. n. 29 (851 settembre 8), che oltretutto venne utilizzato come modello nella confezione del diploma successivo (doc. n. 36). Tuttavia, poiché negli anzidetti diplomi di Lotario I sono stati inseriti sia la riga del signum che il monogramma di Ludovico II e il loro contenuto è già stato confermato con il diploma di Ludovico II dell'856 maggio 19 (doc. n. 31), suscita qualche dubbio il riferimento al solo Lotario I e non anche a Ludovico II; si potrebbe pertanto ipotizzare che il testo rinvii in realtà a un diploma deperdito, che Lotario I aveva emanato in occasione della concessione del monastero alla figlia.
Gli elementi della data non concordano: l'undicesimo anno di regno di Ludovico II porta all'860, mentre l'indizione decima conduce all'862. In ogni caso l'assegnazione all'anno 861 appare sicura, in quanto il diploma è senza alcun dubbio apparentato con i docc. nn. 34 e 36, e si afferma che la morte di Gisla sia avvenuta l'anno precedente alla presenza di Ludovico II (nobis astantibus divina vocatione vitam amisit), il quale soggiornò nell'Italia meridionale nel maggio dell'860.
Si offre l'edizione di B, segnalando le varianti presenti in B'.

In nomine d(omi)ni nostri Iesu Christi (a) Dei æterni (b). Hluduicus (c) gratia Dei imperator augustus. Dignum est, ut, qui pietate Dei ceteris prelati prefulgimus, studio et decertacione (d) ceteris bonitatum exe(m)pla exibeamus. Quapropter o(mn)iu(m) fidelium (e) Sanctæ (f) Dei Æcclesiæ (g) presentium sagacitati cognitum n(on) dubitamus, quod (h) et futuri(s) notum esset (i) volumus, quia prestantissimus pater noster domnus Hlotarius (j) imperator, Dei tactus m(isericord)ia, filiam suam, sororem videlicet nostram, Gislam silicet, Deo offerendo in loco monasterii Novi int(ra) menia urbis Brisię (k) Dei famulam sacravit cuius subcrescente (l) nobilitati(s) prudentia et bonitati(s) benivolentia ad clamantium voce(s) ibidem ancillarum Dei constituta est rectri(x) (m) et iustitia ac auctoritate dictante eundem sanctum locum per suum ei habendum confirmavit preceptum (1). Que dum ibidem divinitus (n) vivere decerta(s)set et, que (o) Deo placita erant, studere contenderet, nobis astantibus divina vocatione vitam (p) amisit (q) presentem. Unde maiesta(s) nostra dignum et iustissimum decrevit, ut pro dato patri(s) (r) nostri et consortio consanguinitati(s) (s) ibidem constitueretur eius memoriale se(m)piternum. Quapropter ex pertinentia eiusdem (t) venerabilis monasterii Novi, videlicet constructum in honore (u) D(omi)ni nostri salvatoris, pro memoriale nominis eius in refectione famularum Dei ipso te(m)pore, quo (v) predicta (w) Gisla, soror nostra, defuncta est, quinto kalenda(s) iunia(s), concedimus curtem Turingam et Gabianum, Lauretum cum pertinentiis earum et piscaria de Sarnega (x) cum pertinentiis (y) de eodem loco (z) ita, ut, quicquid ipso die congruens refectio (aa) exibuerint (bb), habeant et, que (cc) relicum fuerint (dd), in eorum eternaliter disponatur effectum. Quapropter omnes successores nostros depossim(us) (ee) et nostris te(m)poribus instituim(us), ut nullo in te(m)pore ab hac institutione valeat removeri (ff), sed sicuti a nobis institutum est, et eius memoriale se(m)piternum maneat et nostræ (gg) decertationis a subditis conlaudetur effectus. Ut quoque a nemine (hh) ullo in te(m)poræ (ii) hæc (jj) nostra violetur concessio, et manu propria subter firmavimus et de annulo nostro subter iussim(us) sigillari (kk).
Data pridie (ll) id(us) genuarii (mm), anno Christo propicio imperii domni (nn) Hluduici (oo) piissimi augusti (pp) undecimo (qq), indictione .X (rr). Actum Brisia (ss) civitate. In Dei nomine feliciter (tt), amen.


(a) B om. Christi.
(b) B ęterni.
(c) B Luduicus, con -i- aggiunta nel sopralineo.
(d) B decertatione.
(e) B' -e- corr. da i.
(f) B Sanctę.
(g) B Ecclesię.
(h) B' -d corr. da altra lettera, come pare.
(i) B esse.
(j) B Lotharius.
(k) B Brixie.
(l) B' -b- aggiunta in seguito nello spazio tra le lettere contigue; B succrescente.
(m) B' su -i- segno abbr. per us.
(n) B' -n- corr. su t(us) parzialmente eraso; B divi- corr. su altre lettere.
(o) B q(uę).
(p) B -a- corr. su altra lettera, come pare.
(q) B' a- corr. su altra lettera, forse m principiata.
(r) B segue patris erroneamente ripetuto.
(s) B consanguineitatis.
(t) B' precede h non cassata; -d- corr. da altra lettera.
(u) B' h- corr. su n.
(v) B -o corr. da e.
(w) B' p(re)- aggiunto nell'interlineo nello spazio tra le due parole contigue.
(x) B' -ega su rasura; B Sermeda.
(y) B' p(er)tinente(s); così B.
(z) B eiusdem loci.
(aa) B reffectio.
(bb) B exibuerit.
(cc) B q(uo)d.
(dd) B fuerit.
(ee) B deposcim(us).
(ff) B -ve- aggiunte nell'interlineo.
(gg) B nostrę.
(hh) B' -e- corr. da i.
(ii) B t(em)p(o)r(ę).
(jj) B hęc.
(kk) B' -la- corr. su ar.
(ll) B' su -e tratto di penna di non perspicuo significato.
(mm) B ianuarii.
(nn) B' su -o- segno abbr. superfluo.
(oo) B' H- nel sopralineo; B Luduici.
(pp) B' augustu(s).
(qq) B' -ecimo corr. su altre lettere, come pare.
(rr) B decima.
(ss) B Brixia.
(tt) B' segue uno spazio bianco dell'estensione di circa sette lettere.

(1) Cf. nota introduttiva.

Edizione a cura di Gianmarco Cossandi
Codifica a cura di Gianmarco Cossandi

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