Lombardia Beni Culturali
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Karoli III regis diploma

887 febbraio 10, Rottweil.

Carlo III re, su istanza della sorella Angilperga, badessa del monastero <di S. Salvatore> di Brescia, presentata da Liutwardo, vescovo <di Vercelli e arcicancelliere> , concede in perpetuo al monastero il possesso di un piccolo appezzamento di terra sito all'interno della città di Verona; conferisce inoltre per la propria anima agli advocati, ai giudici e ai notai al servizio del monastero la possibilità di esercitare liberamente i loro incarichi in tutto il territorio del Regno Italico.

Originale, ASBs, ASC, Codice Diplomatico Bresciano, busta 3, perg. XLV [A]. Copia Odorici, busta 19.3. Regesto Astezati, pp. 65, 536, 692, 702 (alla data 886 febbraio 10). Regesto Cristoni, p. 2. Regesto ottocentesco, camicia cartecea di A. Nel verso, di mano del sec. XII: § Preceptum Karolis [[...]] preceptum in Verona; annotazione di mano del sec. XIV-XV inintelligibile anche con l'ausilio della luce di Wood; di mano del sec. XVIII (forse Astezati): c. 20 (forse a fissare la sequenza dei diplomi regi e imperiali e delle bolle papali conservati nell'archivio monastico?); altre annotazioni di epoca moderna, tra cui segnatura Astezati: K fil. 1 n. 24.

Edizioni: MARGARINI, Bullarium Casinense, II, n. XLIII, p. 36 (alla data 886 ottobre 10); PORRO LAMBERTENGHI, Codex Diplomaticus Langobardiae, n. 335 (alla data 886 febbraio 10); MGH, D. K. III, n. 156, pp. 252-53 (M).
Trascrizione: BAITELLI, Annali historici, pp. 37-8; p. 57 (trad. it.).
Regesti: BÖHMER, Regesta, n. 1013; ODORICI, Storie Bresciane, IV, n. LVIII, p. 64; BÖHMER, Regesta imperii, I/1, n. 1744 (1697); BÖHMER, Regesta imperii, I, 3/1, n. 761.
Cf. ODORICI, Antichità cristiane, pp. 13, 17; ID., Storie Bresciane, III, p. 237; SANTORO, Rettifiche alla datazione, p. 239; VIOLANTE, La chiesa bresciana, p. 1019; BROGIOLO, Civitas, chiese e monasteri, p. 23; MENANT, Le monastère de S. Giulia, p. 121 (nota 20); ID., Campagnes, p. 658 (nota 328); BRESSLAU, Manuale di diplomatica, p. 392 (nota 573); BETTELLI BERGAMASCHI, Seta e colori, p. 85 (nota 67); ANDENNA, Le monache, p. 28.

La pergamena presenta alcune macchie di umidità e qualche modesta rosicatura. Rigatura a secco.
Il diploma, forse redatto dal notaio Angelulfus che interviene come riconoscitore, risulta caratterizzato da un'impaginazione regolare e da un'attenzione calligrafica - palese negli elaborati chrismon, posti all'inizio e prima della riga del signum, e nel notevole monogramma - insolite; gli errori del testo (ad esempio quatinus ut e terrulam erroneamente ripetuti) trovano invece una possibile spiegazione, come proposto da Kehr, nel fatto che il doc. venne redatto sotto dettatuta.
Il testo del diploma risulta esemplato seguendo la formula compilata sul nome di Carlo III per un doc. datato 881 giugno 24 in favore di un cenobio di monache di Brescia (cf. MGH, Coll. Sangallensis additamenta, c. 2, p. 434).
Gli elementi cronologici sono discordanti: l'indicazione dell'anno ab incarnatione e l'indizione conducono all'886, mentre il computo degli anni di regno e di impero porta all'887. Si è ritenuto di privilegiare la seconda opzione in considerazione del luogo di redazione (cf. MÜHLBACHER, Die Urkunden Karls III., p. 393).

(C) IN NOMINE SANCTAE ET INDIVIDUAE TRINITATIS. KAROLUS DIVINA FAVENTE CLEMENTIA IMPERATOR AUGUSTUS. NOTUM SIT IGITUR CUNCTIS SANCTAE DEI ECCLESIAE FIDELIBUS PRAESENTIBUS | scilicet et futuris, qualiter Angilberga, dilecta soror nostra, per Liutvuardum (1), venerabilem episcopum, nostrae mansuetudini suggessisset (a), quatinus ut quandam terrulam (b) monasterii sui Brixiae (c), civitatem | Veronensem sitam, propter commoditatem monachabus eiusdem monasterii ad supplementum videlicet earum praedictam terrulam confirmarem(us). Nos autem eius praecibus benigne suscipientes per hoc nostrae auctoritatis | praeceptum, ut petiit, in usus praedictarum monacharum ipsam terrulam infra iamdictam civitatem Veronensem (d) concedim(us) atque corroboram(us) (e), quatinus ut amodo quiete eam possideant atque perhenniter | per hanc nostram auctoritatem obtineant omni vexatione sopita. Concedimus insuper ob mercedem animae nostrae in praedicto monasterio, ut advocatores (f) et iudices atque notarii sepe dicti monasterii liberam | habeant facultatem in toto Italico regno causas ipsius monasterii agere, tam in iudicio legaliter dando quam e[t s]cribendo, ubicumque oportuerit. Et ut haec auctoritas nostrae | concessionis per futura tempora a cunctis fidelibus nostris verius credatur diligentiusque observetur, manu propria firmavim(us) et anuli nostri (g) insigniri iussim(us).
(C) SIGNUM (MF) DOMNI KAROLI PIISSIMI AUGUSTI.
ANGELULFUS [NOT]ARIUS AD VICEM LIUTVUARDI ARCHICANCELLARII RECOGNO[VI] ET SUBSCRIPSI. (SR) (SI)
Data .IIII. ID(US) FEB(RUARII) (h), anno ab incarnatione D(omi)ni .DCCCLXXXVI. (i), indictione .IIII., anno vero regni KAROLI .VIII., imperii autem .VII. Actum in Alamannia, in Rotunvuila (j). In Dei nomine. Feliciter, amen.


(a) A seggessisse.
(b) -l- corr. su b parzialmente erasa.
(c) Si sottintenda infra.
(d) Si sottintenda sitam.
(e) -rro- corr. su altre lettere, forse nf.
(f) -r- corr. da s.
(g) Si sottintenda impressione.
(h) .IIII. ID(US) FEB(RUARII) sembra aggiunto in seguito da altra mano nello spazio bianco predisposto.
(i) D- corr. da C, come pare.
(j) -o- corr. da t principiata, come pare.

(1) Cf. doc. n. 40, nota 1.

Edizione a cura di Gianmarco Cossandi
Codifica a cura di Gianmarco Cossandi

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