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Carta venditionis
118[.] gennaio, Lenno.
[...] de Lampognio, Arnaldo Musa, Martino [...], Vitale de Arsaleno e Alberico de Corte, tutti agenti a nome del comune di Lenno, dichiarano di avere ricevuto da Giovanni de Canova, agente anche a nome di Vitale e di Frogerio, tredici soldi di denari nuovi di Milano, quale prezzo della vendita di una terra conciliva sita ove dicesi in Carcona.
Originale, BAMi, Pergamene, n. 1451 [A].
Trascrizione: Bonomi, Diplomatum, BBMi, AE.XV.33, n. 91, pp. 188-189. Regesti: Bonomi, Synopsis cronologica, BBMi, AE.XV.33, c. 404v; Ceruti, BAMi, I 145 suss., n. 73, cc. 13v-14r; Bianchi, Inventario, BAMi, K 202 suss., n. 1451, e nella relativa scheda mobile dell'ordinamento cronologico (manca il regesto del Ferrario).
Nel margine superiore sinistro del recto segnatura, pure di mano del Bianchi, che rimanda all'Inventario: "1451".
Nel verso, di epoca medievale, due annotazioni ill. e non databili con sicurezza (ciarcuna di circa di dieci lettere). Inoltre: segnatura di fase C: "I, n. 11"; annotazione di fase D. Infine: segnatura Bonomi, accompagnata da indicazione dell'anno: "91 .MCLXXX."; segnatura Ceruti in pastello rosso: "73".
Lo stato di conservazione della pergamena (mm 147/145 x 126/117) è pessimo: l'inchiostro nella metà sinistra è fortemente dilavato, anche con presenza di ampie zone di abrasione accidentale. Inoltre, in corrispondenza delle antiche piegature, vi sono delle lacerazioni non trascurabili e sono diffusamente rilevabili macchie date da umidità, specie in porssimità dei margini laterali. Nonostante l'ausilio della luce di Wood, la lettura del dettato è risultata a tratti lacunosa.
Rigatura a punta secca tracciata al verso.
[(S) Anno] dominice [incarnacionis millesimo centesimo] octuag[e]si[mo …..] die exeunte ienuario, i(n)dicione […]. | Constat nos [……]us [……] de Lanpo[gnio] et Arnaldus Musa et Martinus [….] | [et] Vitalis de Arsaleno [et] Albericus de Corte positi [.......] terram de Lenno conciliva, qui pro[fessi] | sumus lege vivere [romana], m[anifes]t[i] sumus quod accepimus insimul, pro comuni de Lenno (a), a te Iohannes (b) de Cano|va, et a parte Vitalis et Frogerii, sol(idos) .XIII. d(e)n(ariorum) novor(um) Mediol(anensium), nominative pro pecia un|a terre ubi dicitur in Car[co]na, cui coeret: a mane emptorum, a meridie monachorum Aquefrigide [a], | [sero ……., ab a]quil[one..………..] heredes et cui vos dederitis de suprascripta terra quicquid vo|[lueritis, sine omni nostra, ad partem comunis] de Lenno, contradic(ione), dando fictum omni anno | [………………….. promi]ttimus defendere et guarentare, quod si | [defendere non poruerimus, vobis] restituemus (c), sicut pro tempore fuerit a[ut] | [valuerit in extim]acio[ne in con]simili loco, quia sic inter nos convenit. Ac[tum] Leni. |
[Signum † m]a[nu]um venditorum qui hanc cartam fieri rogaverunt ut supra. |
[In]terfuerunt (d) testes Amizo de la Pila et Petrus de Borrino et Amizo Cortese | [et] Ard[ericus] de Mulzisi (e) et Petrus de Canova et Iohannes de Plantane rogati (f). |
(S) Ego Insulanus iudex ac missus domini Federici (g) i(m)peratoris hanc car[tam] scripsi et tradidi (h).
(a) p(ro) co(mun)i d(e) Lenno add. nell'interlineo con segno d'inclusione.
(b) Così A.
(c) Così A.
(d) i(nter)fuer(unt) pare preceduto da quattro lettere cancellate mediante spandimento volontario dell'inchiostro (poi forse erase), per un probabile incipit di manufirmatio, come sopra.
(e) La lettura di Mulzisi, che pure è molto probabile, non è del tutto certa.
(f) La lettura di roga(ti) è molto incerta.
(g) In A Fed(e)ici.
(h) sc(r)ipsi et t(ra)didi add. nelsopralineo con segno d'inclusione.
Edizione a cura di
Rita Pezzola
Codifica a cura di
Rita Pezzola