Lombardia Beni Culturali
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Carta renuntiationis

1140 o 1153 maggio 27, Cremona.

A conclusione della vertenza, riguardante la conferma dell'elezione dell'abate del monastero di S. Tommaso di Cremona, tra Oberto, vescovo di Cremona, e Alberto de Prato Albuino, nominato abate, che esibisce il privilegio di esenzione del pontefice, il vescovo rinuncia a vantare qualunque pretesa.

Copia fine sec. XIII, BBMi, Raccolta Morbio, Cod. 28, fasc. 1 del volume miscellaneo, c. 6v [B].

Il documento è citato da Kehr (Italia Pontificia, VI, I, p. 285, con data 1140 maggio 27) per la menzione in esso contenuta del privilegio pontificio di esenzione, databile secondo Kehr tra 1078 e 1140, che, tuttavia, non è stato possibile rintracciare.

Il millesimo non concorda con l'indizione che nel 1140 era terza e non prima; considerando che il periodo di episcopato di Oberto, citato nel documento, fu compreso tra 1117/1118 e 1162, se si ritiene valida l'indizione, il documento potrebbe anche essere datato 1123, 1138, 1153; è più probabile la datazione al 1153, dal momento che sono state reperite attestazioni per Offredo arcidiacono, testimone nominato nel documento, quale membro del Capitolo cattedrale, datate 1158 maggio 14 (Falconi, II, p. 299, n. 377) e 1159 dicembre 24 (ibidem, p. 316, n. 389).
La copia fu scritta, probabilmente, in anni vicini al 1284. E' contenuta infatti in un fascicolo nel quale vi sono copie di lettere del delegato apostolico Bernardo vescovo di Porto ed altri atti datati tra il 1275 e il 1283-1284, oltre a testimonianze, senza data ma degli stessi anni, relative ad una controversia tra il vescovo di Cremona ed il monastero di S. Tommaso che sosteneva di essere sottoposto direttamente alla Sede apostolica.

§ Die sexto kalendas iuniarum (a), in pallatio domini episcopi Cremonensis, presentia bonorum hominum quorum nomina subter leguntur. | Cum questio esset iniita inter [venerabilem] Obertum episcopum Cremone et dun Albertum de Prato Albuino monasterii | Sancti Thome Cremone in abate[m][ele]ctum super confirmatione abatis quam ad se dictus dominus episcopus pertinere dicebat, | econtra dictus d(u)n Albertus electus pro se [et] dicto monasterio dicebat quod solummodo pertinebat ad dominum papam, | cum dictum monasterium sit subiectum nullo medio Romane Ecclesie, ostenso ibi quodam privilegio domini pape cum | bula plumbea et filo pendente in quo continebatur quod dictum monasterium ad Romanam Sedem nullo medio pertinebat (1), | dictus dominus episcopus ulterius (b) non processit nec pro[ce]dere amplius se velle dixit et sic eum a sua iurisdictione remisit. | Factum est (c) hoc anno ab incarnatione domini nostri Iesu Christi millesimo centesimo quadragesimo, indictione prima. Ibi fu|erunt domini Ofredus archidiaconus Cremone, Bernardus filii (d) Bernardi Andree patroni ipsius monasterii, | Mançus de Iudicibus, Martinus de Buçia, Ihonnesbonus (e) Maiavaca, Cremoxianus Alcherius et Albertus Michelus, rogati testes.
§ Oddo sacri pallatii notarius interfuit et hanc cartam rogatus scripsit.


(a) Così B.
(b) In sopralinea.
(c) In sopralinea.
(d) Così B.
(e) Così B.

(1) Documento non reperito.

Edizione a cura di Valeria Leoni
Codifica a cura di Valeria Leoni

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