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Noticia cause

1044 maggio 24, Cavenago.

Nel placito presieduto da Ariprando, messo del re Enrico <III> , che giudica insieme da Adelgiso detto Amizo, a Eribaldo, a Giovanni detto Teuzo, a Giselberto, a Guido, giudici sacri palacii, a Raginaldo, a Bernardo, a Pietro, ai germani Ugo e Anselmo, a Gulfrauco e ad Arderico de Pociolo, Rolinda, figlia del fu Lanfranco comes, con Alessandro detto Lanfranco suo fratello e tutore, presentano in giudizio i documenti di cui ai nn. 11, 12 e 13.

Originale, AMVLo, Pergamene, tab. 1 [A]. Regesti: Gavazzi, Regestum, f. 178r, n. 1000; Gavazzi, Inventarium, p. 121, n. 1000. Trascrizione: Bonomi, Veterum, p. 7.
Sul recto, nel margine superiore a destra, di mano moderna, a matita, 1044. Sul verso, di mano del XII sec., Car(ta) de Codonio e, più sotto, della stessa mano, parzialmente dilavato, Car(ta) de Codionio; segnatura del XVI secolo: I.22; segnatura Gavazzi: 1000, data e regesto della stessa mano; segnatura e data Bonomi: 11*. MXXV e MXLIV. Di altra mano moderna, in due punti diversi, 5.

Edizione: VIGNATI, Codice diplomatico, I, n. 34; MANARESI, I placiti, n. 362.
Regesto: HÜBNER, n. 1337; SALAMINA, n. 11*.

Mediocre stato di conservazione, al centro lacerazioni in corrispondenza della piegatura, modeste rosicature e strappi nel margine destro, macchie di umidità. La pergamena era originariamente piegata in dodici nel senso della scrittura e in due nell'altro.
Il presente documento contiene inserti i tre presentati in giudizio, una 'cartula ordinacionis' del 4 maggio 1025, una 'cartula venditionis' e una 'cartula dotis' del giorno successivo.
Il documento, scritto da una stessa mano, presumibilmente quella del notaio Arialdo, reca il 'signum' all'inizio ma non presenta la 'completio' corrispondente, come del resto avviene di norma nei placiti. Sotto i 'signa manuum' è stato lasciato uno spazio bianco, al di sotto del quale vi sono le sottoscrizioni autografe di due degli iudices sacri palacii elencati all'inizio e presenti in iudicio.
Il dettato è piuttosto scorretto.
Si noti l'impiego delle note tachigrafiche.
Sulla questione si veda anche la 'carta offersionis' in pari data.

(SN) Dum in Dei nomine infra castro qui dicitur Cabenago, proprio episscopato sancte Laudensis Ecclesie, data licencia dom(n)i Ambroxii episscopus episscopio ip(si)us episscopato, in iudicio residebet Ariprandus, missus dom(n)i En|rici rex, iusticias faciendas ac (a) dereliberandas, resedentibus cummeo Adelgisius qui et Amiz[o], Erib[a]l[dus], [Io]annes qui et Teuzo, Giselbertus, Vuido, iudices sacri palacii, Raginaldus, Bernardus, Petrus, Ugo et Anselmus germanis, Gul|frauco, Ardericus de Pociolo et reliquiis plures. Ibique eorum (b) veniens presencia Rolinda, filia quondam Lanfranki qui fuit comes, una cum Alexander qui et Lanfrankus, germa(num) et tutorem suum, et austenserunt ibi monimi|nas (c) tres, ubi continebatur in prima monimen quod est vendicionis car(tula): ... (1). In alio nam quit (d) monimen, quod est car(tula) ordinacionis, ubi continet in ea: ... (2). Tercio monimen, quod est car(tula) dotes: ... (3). | Moniminas ipsas austensas et ab ordine lectas, interrogata est | ipsa Rolinda et predictus Alexander tutorem suum pro qui moniminas ipsas ibi ostenderent, qui dixerunt: 'Vere ideo moniminas ipsas ic vestri austensimus presencia ut ne silens apareant et anc noticia qual(iter) acta est causa fieri iusim[us]'. | Quidem et ego Arialdus notarius sacri palacii et (e) iussione (f) suprascripto misum et iudicum amunicionem scripssi (g). Anno ab incarnacione domini nostri Iesu Christi mileximo quadrageximo quarto, rengi (h) vero eidem dom(n)i Enrici rex | propicio quinto, nono kalend(a)s iunii, indicione duodecima.
Signum + manus suprascripto Ariprandi, qui misus fuit ut sup(ra).
(SN) Ioannes iudex sacri palacii interfui. Io-(an)-nes iu-dex pa(lacii)(i).
(SN) Giselbertus iudex sacri palacii interfui.


(a) anc in A.
(b) orum in A.
(c) Da monimen mediante correzione di i su e e dilavamento della n
(d) -a(m) quit corretto da aliquit mediante aggiunta di segno abbreviativo sulla a e rasura di li
(e) Così A per ex
(f) -ss- corretto su u
(g) Segno abbreviativo superfluo su -ss-
(h) Così A.
(i) Iohannes iudex palacii in note tachigrafiche.

(1) Segue inserta la 'cartula venditionis' del 5 maggio 1025.
(2) Segue inserta la 'cartula ordinacionis' del 4 maggio 1025.
(3) Segue inserta la 'cartula dotis' del 5 maggio 1025.

Edizione a cura di Ada Grossi
Codifica a cura di Ada Grossi

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