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Carta finis, refutationis et dati
1194 febbraio 20, Pavia.
Pietro Marcellus rinunzia in favore di Rogerio, abate del monastero di Morimondo, che agisce a nome della mansio della Zelata, alla centesima parte della baraçia di Fallavecchia, a un'identica quota <del bosco> di Minutula nonché alla centesima parte della metà <del bosco> di Cirixiola, nonché a ogni diritto e a ogni rivendicazione di carattere giudiziario che poteva avanzare sulle medesime nei confronti del monastero o di alcuna delle sue grange, concedendo all'abate licenza di entrarne in possesso e dichiarando di aver ricevuto, per la refuta, venticinque lire di denari pavesi.
Originale, ASMi, AD, pergg., cart. 688 [A]. Copia semplice, BONOMI, Morimundensis, pp. 559-60, n. 267. Regesto Osio e copia semplice ottocentesca, camicie cartacee di A. Altro regesto, Catalogo, IV, fasc. 75.
Nel verso di A, di mano del notaio: § Car(ta) finis Petri Marcelli; di mano X: Finis Petri Marcelli de parte baraze. | Fara; di mano W: .MCLXXXXIIII., in febr(uario); di mano del sec. XIII: Faravegie (la seconda a corr. da altra lettera); annotazione tarda, e segnatura Bonomi: 267. MCXCIV. Quitanza.
Cf. PARODI, Il monastero di Morimondo, p. 75 (nota 2); BOLLEA, La Zelata morimondese, pp. 32-3, 59 (alla data 1194 marzo 10); OCCHIPINTI, Il monastero di Morimondo, pp. 542 (nota 47), 554 (nota 56) e 551; EAD., Fortuna e crisi, p. 321 (con errata indicazione della segnatura Bonomi: 277 anziché 267).
La pergamena presenta trascurabili macchie nella parte sinistra, un piccolo foro alla fine della sesta riga e un modesto annerimento nel quarto destro inferiore. Rigatura a piombo.
Del notaio Paganus è noto, oltre a questo, solo un doc. del 1197 settembre 13 (cf. Repertorio dei notai). Anche Pietro Marcellus, autore della refuta, è importante esponente del notariato pavese, professionalmente attivo perlomeno dal 1192 (cf. BARBIERI, Notariato e documento notarile, p. 27; Repertorio dei notai) e talvolta al servizio delle autorità comunali: cf. a es. la cartula fidantie rilasciata a Morimondo, in data 1212 novembre 20, dal vicario del podestà e dai consoli, data per manus Petri Marcelli, scribe comunis Papie e dal medesimo poi sottoscritta con la sua qualifica usuale, cioè di imperialis aule notarius (ASMi, AD, pergg., cart. 689 = BONOMI n. 30).
(SN) Anno nati(vitati)s Domini mill(esimo) cent(esim)o nonag(esim)o quarto, indicione duodecima, die dominico decimo kal(endas) marcii. Im | Papia.
Petrus Marcellus fecit finem et reffutacionem et datum et pactum de non petendo donno | Roglerio, abbati monasterii Sancte Marie de Morimondo, nomine mansionis de Çelata, nominative de centena | porcione baraçie de Fara Vetula et de centena porcione Minutule et de centena porcione de medietate | Cirixiole, et de omni iure et accione et querela et querimoniis quod et que ipse Petrus (a) habet vel habere posset | versus s(upra)s(crip)tum monasterium vel aliquam de granciis s(upra)s(crip)ti monasterii, nomine godie vel alio aliquo modo | hinc retro; et ipse Petrus dedit eidem abbati, s(upra)s(crip)to nomine, licenciam et potestatem intrandi sua actorita|te (b) in s(upra)s(crip)tarum rerum possessione, et ita ut supra l(egitur) (c) ipse Petrus promisit iandicto abbati, s(upra)s(crip)to nomine, attendere | et firmum tenere; et fuit confessus ipse Petrus se accepisse pro hoc dato ab ipso donno Roglerio abbate, | predicto nomine, libras vigintiquinque den(ariorum) bonorum Pap(iensium), renunciando excepcioni non numerate peccunie (1).
§ Antedictus Petrus hanc car(tam) fieri rogavit.
Interfuere Bignottus de Çiminassco, Montenarius Porcus adque Bergondius de Maçucco testes.
(SN) Ego Paganus imperialis aule notarius interfui, tradidi et hanc car(tam) scripsi.
(a) ip(s)e Petr- su rasura.
(b) Su -a- tratto obliquo di penna, con funzione di divisione di parola.
(c) l(egitur) aggiunto, con doppio segno di richiamo, dopo il successivo Petrus.
(1) Cf. Cod. Iust. 4.30.
Edizione a cura di
Michele Ansani
Codifica a cura di
Gianmarco Cossandi