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Vuadia
<fine sec. XI> agosto 7, Casbeno.
Mauro del fu Domenico detto Bono di Casbeno da vuadia a Guidone figlio di Lanfranco di Velate di consegnargli metà del vino prodotto da cinque vigne in Casbeno, in località a Caranzo, Ronco, a Izo, Bodra, finché egli coi propri eredi terrà il massaritium che fu di Az de Gallate. Pone come fideiussore Domenico del fu di Casbeno.
Notitia, conservata con l'atto del 6 marzo 1069, in ABSVVa, Pergg., cart. I, n. 7 [N].
Edizione: Gli atti privati, III, p. 329, n. 521.
Pergamena in pessimo stato di conservazione. Presenta lungo i margini superiore ad inferiore segni di cucitura e resti di corda.
L'atto manca della data di anno: in Atti privati fu edito come appartenente al 1070 in base alla corrispondenza tra il giorno della settimana e del mese ed al fatto che esso è attualmente imbustato con un documento del 1069; ma non essendovi legami particolari con quello, non sembra vincolante il 1070, e dato che molti sono gli anni (ad es., dopo il 1070, il 1081, 1087, 1092, 1098) in cui il 7 agosto cade di sabato, si è preferito non forzare in questo senso la data. Il fatto poi che questo elemento manchi, insieme ovviamente alla completio notarile, avvalora l'ipotesi che si tratti di una notula, destinata ad essere sviluppata entro poco tempo, e probabilmente conservata cucita ad altre dello stesso periodo.
+ Die sabati quod est septimo die mensis agustus, in loco Kastoblinno. Dedit vuadia Mauro filius quondam Dominici qui et Bono de suprascripto loco, cantone qui dicitur [..]rniano, Vuidoni filio Lanfranki de loco Vellate, ut da modo in a[nte]a ipse Mauro et suos heredes rendere debet ipsius Vuidoni et ad suos heredes medietatem de vinum quod ecsire (a) debet de vineis pecies .V. qui reiacent in suprascripto loco Castoblinno. P[rima] dicitur a Caranzo, secunda dicitur Ronco, tercia est ibi prope, quarta dicitur a Izo, quinta dicitur Bodra. Quamdiu ego qui supra Mauro et meos heredes tenuerit illum masaricium quo fuit Az[.....] de Galiate, tamdiu rendere debent ipsius Vuidoni [.......] omnique anno vinum ipsum de ipses vineis de de[fendere et guarentare] ab omni homminem suprascriptes vineis. Et si se subtraxerit ipse Mauro aut suos heredes oc non adimpleverit ipsius Vuidoni [...] ad eius heredes componere debet solidos .L.. Et in eo tinore posui fideiussorem Dominicum filium [.......] de eodem loco Castoblinno.
Ibi fuerunt Ariprando de Masenaco, Gotefredo [........] de suprascripto loco Vellate.
(a) Nel testo ersire.
Edizione a cura di
Luisa Zagni
Codifica a cura di
Patrizia Merati