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Carta venditionis
<1093 oppure 1094> novembre, Casciago.
Ambrogio suddiacono figlio del fu Enrico di Velate, di legge romana, dichiara di aver ricevuto da Vualberto figlio del fu Vualberto di Velate cento soldi di buoni denari d'argento quale prezzo della vendita di un appezzamento di bosco di castagni sito in Velate, nel luogo detto Taxaria.
Originale, ASMi, AD, Museo Diplomatico, cart. 23, 714-1018, [A]. Copia semplice del secolo XIX, ibidem,[B]. Regesto del secolo XIX, ASMi, Registro II, fasc. 38, [R].
Nel verso, di mano H del secolo XII: Car(ta) Sutile de Castiaco; di mano A del secolo XVI: Castiago; altre annotazioni tarde.
Edizione: Gli atti privati, IV, n. 814, pp. 480-482.
Regesto: Manaresi, Regesto, n. 53, pp. 38-39.
Cf. Manaresi, Spirito dei tempi nuovi, p. 80, n. 6.
La pergamena è in buono stato di conservazione. Piccoli fori dovuti all'usura si trovano in corrispondenza delle antiche piegature. Si notano i segni di quattro piegature nel senso della scrittura, a distanza pressoché regolare fra loro.
Si segnala una discordanza fra il millesimo e l'indizione, la quale, secondo il computo greco comunemente in uso nell'area milanese e varesina, nel novembre 1094 dovrebbe essere la terza. Si è ritenuto di non poter escludere quanto ipotizzato da Alessandro Pratesi, e cioè che Vuarimbertus avesse utilizzato l'indizione romana. In base a ciò, egli propone un'anticipazione al 1093, considerando la circostanza della morte di Vuarimbertus e dell'intervento di un collega per la redazione del mundum, come dichiarato nella completio. Pratesi suppone infatti che "il notaio Arnaldo si servì di una rogatio del defunto, verosimilmente datata soltanto con l'indicazione del mese e della indizione, e perciò del novembre 1093, ma dando alla carta la forma definitiva un anno dopo, subito dopo che Vuarimberto (…) aveva trovato la morte, riprodusse gli elementi cronologici delle minuta aggiungendovi l'anno corrente dell'era cristiana, senza accorgersi che i dati non erano in sintonia" (cf. Pratesi, recensione a Gli atti privati…, IV…, pp. 845-847, citazione da p. 847).
(SN) In Christi nomine. Anno (a) ab incarnatione domini nostri Iesu Christi milleximo nonogeximo quarto, mense novembris, indic(ione) prima.
Constat me Ambrosium subdiaconum | filium quondam Henrici de loco Vellate, qui profesus sum lege vivere Romana, accepise sicuti in presentia (b) testium manifestus (c) sum quia accepi a te Vualberto de eodem | Vellate filio quondam item Vualberti (d) argenteos denarios bonos sol(idos) centum, finito precio sic(ut) inter nos convenit pro silve castanee pecia una cum area sua iuris mei quam abere visus sum in suprascripto | loco et fundo Vellate, iacet ibi ubi dicitur Taxaria, coeret ei: a monte tui emtoris, a mane Sancte Marie, a meridie de heredibus Vuidonis, a sero terra vicana; et est per mensuram | tabul(a)s **. Quam autem silvam superius dictam, cum superiori et inferiori seu cum fine et accesione sua inintegrum, ab hac die tibi qui supra Vualberto pro suprascripto precio vendo, trado, mancipo | ut fatias exinde a presenti die tu et cui (e) tu dederis vestrique heredes iuris proprietarii nomine (f) quicquid volueritis sine omni mea meorumque heredum contradic(ione). Quidem | et spondeo (g) atque promitto me ego qui supra Ambroxius subdiaconus una cum meis heredibus tibi qui supra Vualberto et cui tu dederis vestrisque heredibus suprascriptam silvam cum | area sua qualiter superius legitur inintegrum ab omni omine defensare; quod si defendere non potuerimus aut si vobis exinde per quodvis ingenium subtraere quexierimus, tunc | in dublum eadem venditam ut supra legitur vobis restituamus sic(ut) pro t(em)pore fuerit meliorata aut valuerit sub extimatione in consimili loco. Quia sic | inter nos convenit. Nec m(ih)i liceat ullo t(em)pore nolle quod volui, sed quod a me hic semel factum cu(m)scriptumve est sub iusiurandum inviolabiliter conservare (h) promitto | co(n) stipulatione subnixa.
Actum loco Vellate.
Signum + manus suprascripti Ambroxii subdiaconi qui hanc (i) car(tam) vendic(ionis) ut supra fieri rogavit.
Signum + + + manuum Bononi, Anselmi (j), Henrici, Aldonis (k), Uberti (l), testium.
(SN) Ego Arnaldus notarius hanc car(tam), quam Vuambertus (m) notarius tradavit et pro (n) subitanea (o) morte (p) scriberre nequivit, scripsi, post | traditam co(m)plevi et dedi.
(a) Anno nell'interlineo, con segno d'inserimento.
(b) A p(re)senta
(c) -fe- su rasura.
(d) filio q(uon)da(m) ite(m) Vualb(er)ti nell'interlineo.
(e) tu et cu- su rasura.
(f) -i n- su rasura.
(g) Segue alone causato dallo spandimento dell'inchiostro di altra lettera precedente principiata, come pare.
(h) conservare nell'interlineo.
(i) Nel sopralineo, in corrispondenza di -n-, segno abbr. (tratto orizzontale) superfluo e parzialmente eraso.
(j) A Anslmi, con -l- su rasura.
(k) Nel sopralineo, in corrispondenza di -o-, segno abbr. (tratto ondulato verticale) superfluo e parzialmente eraso.
(l) -i corr. da t parzialmente erasa.
(m) Così A; si intenda Vuarimbertus
(n) p(ro) corr. da p(er) mediante rasura del segno abbr.
(o) Nel sopralineo, in corrispondenza di -a, segno abbr. (tratto orizzontale) eraso.
(p) Nel sopralineo, in corrispondenza di -e, segno abbr. (tratto orizzontale) eraso.
Edizione a cura di
Patrizia Merati
Codifica a cura di
Patrizia Merati