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Breve confessionis

1175 ottobre 13, Pavia.

Giovanni, abate del monastero di S. Pietro in Ciel d'Oro, dichiara nei confronti di Ugo avvocato che fra le cento lire date a Guido, figlio di Guiliciono de la Turre, per la refuta del feudo a favore del monastero, sono comprese dodici lire ricavate dalla terra di Giovanni Roba sita in Turago, a garanzia delle quali il predetto Ugo aveva in pegno un turibolo d'argento.

Originale, AOSM, cart. Z [A]. Regesto Comi, ivi, Registro della cart. Z, c. 1r, n. 6. Nel margine superiore del recto di A segnatura di mano Comi: 6. Nel verso, di mano del notaio, annotazione leggibile in parte soltanto con la luce di Wood: [§ Brev]e de libris [.XII.] q[uas Ugo h]abebat in disposicione; di mano del sec. XIII in.: Carta feudi, ricalcata da mano moderna; altre annotazioni tarde, tra cui una settecentesca: Nichil ad m(onasterium) e segnatura ottocentesca: 6.

La pergamena è in discreto stato di conservazione, nonostante un leggero annerimento lungo tutta la parte sinistra. Al centro foro di filza settecentesca.
Nel testo del doc. sincrono (ma non nell'annotazione tergale di mano del notaio) Guiliciono de la Turre risulta defunto (cf. n. 83).
Intorno al contenuto cf. docc. nn. 83, 98, 99, 106.

(SN) Anno dominice incar(nationis) mille(simo) cent(esimo) septuag(esim)o quinto, die lune qui est tercius, decimus mensis octubris, | indicione octava. Fuit confessus do(n)nus Iohannes, Sancti Petri Celi Aurei abbas, in presencia do(n)ni | Nicholai et do(n)ni Augustini et do(n)ni Armani et aliorum monachorum ipsius monasterii, adversus Ugonem avocatum (a) quod inter illas | centum libras que fuer(unt) date Guidoni, filio Guilicioni de la Turre, pro illa refutacione feudi | quam fecit s(upra)s(crip)to abbati (1), sunt libre duodecim que fuer(unt) date de terra Iohannis Robe de terra de Torago (2), | quas s(upra)s(crip)tus Ugo habebat in disposicione, de quibus ipse Ugo habebat tiribulum unum argenti | pignus. Actum in lobia s(upra)s(crip)ti monasterii.
Predictus vero abbas hoc breve fieri rogavit ut supra.
Interfuer(unt) Carbonus de Aurello, Ugo de (b) Butigella, consules co(mmun)is Papie (3), Roglerius Catasius, Rainaldus de Ple|be, Allo Curadus, Armanus de Duce, Malacortus (c), Adam de Rovoreto, Papius Lardellus (d) testes.
(SN) Ego Roba notarius sacri palacii interfui et hoc breve scripsi (e).


(a) adv(er)s(us) Ugone(m) avo|catu(m) nell'interlineo.
(b) Su d- oltre il segno abbr. per e compare un tratto di penna senza significato.
(c) A Malacordtus con d espunta.
(d) -u- corr. parzialmente su o
(e) -c- corr. da r

(1) Doc. n. 83.
(2) Non si è reperito il doc. relativo.
(3) Sono i medesimi consoli che compaiono come testi nel doc. n. 83 (cf. ivi, nota 2).

Edizione a cura di Maria Antonietta Casagrande Mazzoli
Codifica a cura di Gainluca Vandone

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