distretto 1815 - 1859
Nella sovrana patente 7 aprile 1815 in cui veniva stabilita l’aggregazione della Lombardia con il Veneto e la formazione di un regno comprendente i due territori sotto la denominazione di regno lombardo-veneto, erano contenute alcune norme generali sulla ripartizione territoriale e amministrativa del regno stesso. La patente divideva il regno in due territori governativi, separati dal fiume Mincio, “il governo milanese e quello veneto” (§ 6). Ciascun governo veniva diviso in province e ciascuna provincia in distretti (§ 7). In ogni distretto veniva stabilita la sede di un “cancelliere del censo sotto le dipendenze della rispettiva regia delegazione”, con compiti di ispezione sui comuni di seconda e terza classe e di sorveglianza per l’adempimento delle leggi politiche (§ 10) (patente 7 aprile 1815).
Il compartimento territoriale annesso alla notificazione 12 febbraio 1816 (che doveva entrare in vigore entro il successivo 1 maggio 1816) veniva a surrogare quello ancora vigente fissato dalla legislazione del regno d’Italia napoleonico.
Il territorio soggetto al governo di Milano fu ripartito in nove province: provincia di Milano (comprendente sedici distretti), Mantova (diciassette distretti), Brescia (diciassette distretti), Cremona (nove distretti, Bergamo (diciotto distretti), Como (ventisei distretti), Sondrio (sette distretti), Pavia (otto distretti), Lodi e Crema (nove distretti). Negli anni successivi ebbero luogo aggregazioni di comuni e spostamenti dei comuni stessi da un distretto a un altro all’interno delle province (notificazione 12 febbraio 1816).
La notificazione 1 luglio 1844 riportava nella compartimentazione territoriale tutte le modifiche avvenute a partire dall’ordinamento del 1816. Il numero dei distretti rimaneva quasi del tutto invariato, mentre vi furono limitate variazioni dei centri scelti per assolvere alla funzione di capoluoghi e sede delle commissarie distrettuali (notificazione 1 luglio 1844). Le variazioni successive al 1844 vennero riportate nella nuova organizzazione distrettuale approvata dall’imperatore con sovrana risoluzione 28 gennaio 1853 e dal relativo compartimento territoriale pubblicato con la notificazione 23 giugno 1853 (risoluzione 28 gennaio 1853; notificazione 23 giugno 1853). Le variazioni nella ripartizione interna dei distretti politici furono in questo caso più consistenti, con una tendenza generale a costituire circoscrizioni più ampie, più popolose e comprendenti un maggior numero di comuni: Milano passò da sedici a quattordici distretti, Mantova da diciassette a undici, Brescia da diciassette a quattordici, Cremona da nove a otto, Bergamo da diciotto a diciassette, Como da ventisei a ventuno, Sondrio da sette a cinque, Pavia da otto a sei, Lodi e Crema da nove a sette (Sandonà 1912).
ultima modifica: 12/06/2006
[ Saverio Almini ]
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