ispettorato dell'industria e del lavoro 1912 - 1931
La legge 22 dicembre 1912, n. 1361 (legge 22 dicembre 1912) completò a livello periferico il processo di coinvolgimento dello Stato nelle questioni del lavoro che, durante l'età giolittiana, si era già concretizzato a livello centrale - tra le altre cose - nella creazione presso il Ministero dell'agricoltura industria e commercio di un Ufficio del lavoro (legge 29 giugno 1902). L'Ufficio del lavoro aveva il compito di raccogliere, coordinare e pubblicare notizie ed informazioni relative al lavoro nel Regno e nei paesi esteri più interessati dalla emigrazione italiana. Per meglio svolgere le proprie funzioni, l'Ufficio del lavoro necessitava di organi periferici che fornissero dati aggiornati sulle varie situazioni locali che, soprattutto in un paese come l'Italia, si appalesavano sensibilmente differenti l'una dall'altra.
Il provvedimento del 1912, quindi, istituì in ogni provincia un Ispettorato dell'industria e del lavoro, organo periferico del Ministero dell'agricoltura, industria e commercio.
Pochi anni dopo l'istituzione, prima la prima guerra mondiale e poi l'avvento del regime fascista modificarono profondamente (e frequentemente) l'organizzazione centrale dello Stato italiano in tema di lavoro, industria e commercio. Di conseguenza, gli ispettorati divennero, di volta in volta, amministrazioni periferiche di differenti dicasteri.
Procedendo cronologicamente, ricordiamo dunque che gli ispettorati passarono alle dipendenze dei seguenti Ministeri:
- Ministero dell'industria, del commercio e del lavoro (decreto 22 giugno 1916);
- Ministero del lavoro e della previdenza sociale, che assunse su di sé alcune attribuzioni del ministero dell'industria sopracitato e che fu istituito tramite la legge 3 giugno 1920, n. 700 (legge 3 giugno 1920);
- Ministero dell'Economia nazionale, che riunì in un unico dicastero i ministeri economici preesistenti e che fu istituito con il regio decreto 5 luglio 1923, n. 1439 (decreto 5 luglio 1923). Per completezza ricordiamo che il Ministero del lavoro e della previdenza sociale, da cui nei precedenti tre anni era dipeso l'ispettorato del lavoro, fu soppresso attraverso il regio decreto 27 aprile 1923, n. 915 (decreto 27 aprile 1923);
- Ministero delle Corporazioni, istituito con il regio decreto 2 luglio 1926, n. 1131 (decreto 2 luglio 1926). Da questo ministero, da allora e fino alla loro soppressione avvenuta nel 1931, dipesero infine gli Ispettorati dell'industria e del lavoro.
La legge istitutiva del 1912 affidò agli ispettorati le seguenti attribuzioni:
- Accertamento dell'esecuzione corretta delle leggi su lavoro in tutti gli opifici, laboratori, cantieri ed altri siti industriali della circoscrizione di competenza;
- Vigilanza per la esecuzione delle norme sulle caldaie ed i recipienti di vapore;
- Rilevazione delle condizioni tecniche ed igieniche delle singole industrie;
- Raccolta e trasmissione al ministero di dati, notizie ed informazioni sulle condizioni e sullo svolgimento della produzione, sull'ordinamento e la remunerazione del lavoro, sugli scioperi e le loro cause, sui risultati degli scioperi e sulle conseguenze verificatesi a seguito degli infortuni sul lavoro. Se invitati dalle parti, infine, singoli ispettori potevano poi adoperarsi per prevenire e risolvere pacificamente i conflitti di lavoro.
Come lasciava presagire la sopra richiamata dipendenza degli Ispettorati dell'industria e del lavoro dal neo costituito Ministero delle Corporazioni, lo Stato fascista intese allineare anche in periferia gli uffici statali del lavoro alla nuova dottrina corporativistica. In questo senso, nel 1931 gli ispettorati si trasformarono in Ispettorati corporativi del lavoro (vedi voce relativa) e si videro attribuiti nuovi compiti (decreto legge 28 dicembre 1931).
ultima modifica: 12/06/2006
[ Fulvio Calia ]
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