ufficio provinciale delle corporazioni 1937 - 1944
Con il decreto legge 28 aprile 1937, n. 524 (decreto legge 28 aprile 1937), gli Uffici provinciali dell'economia corporativa furono denominati Uffici provinciali delle corporazione (analogamente, i Consigli provinciali dell'economia corporativa divennero Consigli provinciali delle corporazioni - vedi voce relative).
Anche in questo caso, come in quello della trasformazione degli Uffici provinciali dell'economia in Uffici provinciali dell'economia corporativa (vedi voci relative), la riforma non modificò la sostanza dell'organizzazione e delle funzioni svolte da questi enti.
Anche gli Uffici provinciali delle corporazioni, infatti, erano organi dello Stato, avevano il compito di rafforzare (in armonia e dipendenza dal governo nazionale, rappresentato dal ministro delle corporazioni), l'azione dei pubblici poteri in ogni campo dell'economia provinciale e svolgevano i compiti relativi alla segreteria del Consiglio provinciale delle corporazioni.
Gli Uffici provinciali delle corporazioni erano amministrati dal ministero delle corporazioni attraverso il prefetto, il quale presiedeva per diritto i Consigli provinciali delle corporazioni. Quali organi periferici del ministero, gli uffici provinciali curavano l'esecuzione dei suoi atti e provvedimenti e fungevano da osservatori del movimento economico e sociale delle province. Inoltre, per quanto riguardava le materie economiche, gli altri dicasteri potevano interagire con gli uffici provinciali, dietro consenso ed autorizzazione del Ministero per le corporazioni, affidando loro l'esecuzione di "determinati incarichi" (art. 5).
In quanto ufficio di segreteria dei Consigli provinciali delle corporazioni, poi, gli uffici provinciali provvedevano a tutte le necessità di tipo amministrativo del consiglio medesimo, in armonia con quanto disposto dal prefetto.
Per ribadire l'importanza che il nuovo ufficio avrebbe dovuto rivestire nell'ambito della regolazione e del monitoraggio dell'attività economica nelle province, la legge n. 524 confermò che tutti gli uffici dipendenti dal Ministero per le corporazioni avrebbero potuto fondersi o aggregarsi all'Ufficio provinciale delle corporazioni ed agevolò la riuscita di questa operazione di 'accentramento in periferia'.
A capo dell'Ufficio provinciale delle corporazioni fu posto, come era avvenuto in passato per gli altri uffici analoghi, un direttore, che continuava a volgere le funzioni di segretario del Consiglio provinciale delle corporazioni (artt. 44 e 6); tuttavia, l'ufficio non era sottoposto ad un rapporto di dipendenza gerarchica rispetto al consiglio, visto che tale dipendenza era prevista esclusivamente in capo al direttore dell'ufficio, segretario del consiglio, rispetto al prefetto, presidente ex officio del consiglio provinciale succitato.
Gli Uffici provinciali delle corporazioni, oltre a svolgere le attribuzioni ad essi demandate da leggi o regolamenti speciali, avevano i seguenti, principali compiti:
- Raccolta, nella loro funzione di osservatori del movimento economico e sociale della provincia, delle notizie interessanti al riguardo; era prevista un'ammenda per gli uffici periferici dello Stato che non prestassero incondizionata collaborazione e non dessero il dovuto sostegno alle attività di studio degli uffici provinciali;
- Ricezione e registrazione, nell'apposito registro delle ditte, delle denunce di costituzione, modificazione e cessazione delle imprese (nel decreto "ditte") e rilascio dei relativi certificati;
- Deposito delle firme che i proprietari ed i procuratori delle imprese individuali e gli amministratori ed i procuratori delle società erano obbligati a rilasciare agli effetti dell'autenticazione;
- Raccolta dei disegni e dei modelli di fabbrica, dei marchi e dei segni distintivi delle imprese;
- Rilascio di certificati di origine delle merci e delle carte di legittimazione per i viaggiatori di commercio;
- Predisposizione dei mercuriali e dei listini prezzi nei limiti ed in armonia con quanto disposto, sul punto, dal codice di commercio;
- Istruzione delle pratiche, nella qualità di segreteria del consiglio, da sottoporsi all'esame del consiglio medesimo.
A seguito della caduta del fascismo, gli Uffici provinciali delle corporazioni seguirono la sorte toccata ad un po' tutte le istituzioni fasciste di controllo dell'economia. Gli uffici, infatti, furono soppressi dal decreto legge luogotenenziale 21 settembre 1944, n. 315 (decreto legge 21 settembre 1944) e sostituiti dagli Uffici provinciali del commercio e dell'industria (vedi voce relativa).
ultima modifica: 12/06/2006
[ Fulvio Calia ]
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/300051/