Collezione di dipinti della Pinacoteca del Castello Sforzesco
Definizione: collezione
Tipologia: istituzionale
Datazione: post 1900
Istituto di conservazione: Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco, Milano (MI)
Consistenza
Il patrimonio della Pinacoteca comprende oltre millecinquecento dipinti, di arte italiana e fiamminga, dal XV al XVIII secolo. Secondo l'impronta data dai primi nuclei collezionistici le opere sono prevalentemente di ambito veneto, lombardo e fiammingo. La pittura lombarda è rappresentata dai dipinti di Bonifacio Bembo, Vincenzo Foppa, Giovan Battista Moroni, il Cerano, il Morazzone, Danile Crespi, Francesco Cairo e Giacomo Ceruti. Il Rinascimento veneto è documentato dalla presenza di dipinti di Carlo Crivelli, Lorenzo Lotto, Giovanni Bellini, Tiziano eTintoretto e dai vedutisti Canaletto, Francesco Guardi e Bernardo Bellotto. Due sale accolgono i grandi Maestri dell'arte Italiana: Filippo Lippi, Antonello da Messina, Andrea Mantegna, Correggio, Bronzino.
Notizie storico critiche
Le collezioni della Pincoteca si costituiscono a partire dal 1861, con il succedersi di numerosi legati e donazioni. Tra i primi, ricordiamo il legato di Antonio Guasconi del 1863 comprendente centosessantatre dipinti, dei quali solo una cinquantina vengono accettati sulla base delle perizie effettuate. Nel 1865 il conte Gian Giacomo Attendolo Bolognini destina alla città le proprie raccolte, nelle quali erano confluite le opere acquistate dai fratelli Alberico e Pio Attendolo, a Milano e all'estero, nella prima metà dell'Ottocento. La raccolta comprende circa duecento quadri antichi e quaranta moderni, disegni, sculture e oggetti d'arte; tra le opere più significative della collezione la "Madonna" del Correggio. Del 1876 è la collezione Malachia De Cristoforis, con trentotto quadri e oltre duecento oggetti d'arte, che annovera, tra i pezzi più importanti, il "Ritratto di giovinetto con libro" di Lorenzo Lotto. Negli stessi anni vengono recuperate le tele seicentesche della sala del Tribunale della Provvisione di Milano, che vanno ad arricchire la sezione del Seicento della raccolta. Cospicua è anche la collezione Tanzi Dell'Acqua del 1881, cui segue, nello stesso anno, la collezione De Bernardi. La Pinacoteca si propone come luogo di custodia di affreschi staccati da edifici o chiese cittadine sottoposti a demolizione, tra questi i cicli li S. Maria del Giardino, del monastero di S. Orsola, di casa Atellani, del convento delle Grazie di Monza. Prezioso è il dono della contessa Josèphine Melzi d'Eril Barbò, il Polittico di Cesare da Sesto, affidato alla Pinacoteca nel 1914. Nel 1935 viene realizzato l'acquisto della collezione Trivulzio, comprendente opere fondamentali per la collezione, con autori come Filippo Lippi, Andrea Mantegna, Giavanni Bellini, Tiziano, Bronzino. Negli anni cinquanta vengono acquistate la lunetta di Bergognone, il "Cristo Morto" del Cairo", le due "Burrasche" del Magnasco e la "Filatrice" di Ceruti. Un anno importante è il 1995 quando Regione Lombardia acquista e deposita presso la Pinacoteca la tavola con "San Benedetto" di Antonello da Messina. Nello stesso anno vengono acquistate due pregevoli vedute di Venezia del Canaletto. Tra le ultime acquisizioni la "Madonna", già attribuita a Leonardo, donata dall'ingegner Lia nel 2005.