Motivi decorativi vegetali a festoni con nastri

bottega lombarda

Motivi decorativi vegetali a festoni con nastri

Descrizione

Ambito culturale: bottega lombarda

Cronologia: ca. 1580 - ca. 1590

Tipologia: pertinenze decorative

Materia e tecnica: intonaco / pittura a fresco

Descrizione: Il soffitto della navata centrale si presenta diviso in campate strette e allungate, coperte ognuna da una volta a crociera affrescata con motivi decorativi vegetali. Ogni vela della crociera è caratterizzata da un profilo esterno decorato con un motivo ad ovoli dorati, che racchiude al suo interno un ricco festone di foglie e frutti, avvolto da nastri colorati che termina, in corrispondenza degli angoli, con delle ricche cornici contenenti specchi-gioiello. Gli archi che separano le singole campate sono anch'essi decorati ad affresco con motivi geometrici, intervallati da riquadri figurati oggi di impossibile interpretazione a causa dello stato di conservazione della pellicola pittorica.
Nella parte di chiesa aperta ai fedeli tale decorazione è stata in parte modificata, se non nell'impostazione generale, almeno nei dettagli. Rimane infatti presente il motivo a festone vegetale, circondato però da cornici architettoniche lisce che agli angoli termina con volti dorati di putti. Inoltre il triangolo centrale di ogni vela, caratterizzato nella chiesa claustrale da una semplice riquadratura con tre rosette dorate alle estremità, viene qui sostituito da un motivo decorativo ad ondine dorate.

Notizie storico-critiche: La navata centrale costituisce una rara testimonianza delle originarie decorazioni pittoriche che interessavano le volte. Poche sono le notizie riguardanti la decorazione della copertura dell'originaria chiesa a tre navate con sette campate: indicativamente tra il 1580 e il 1590, in osservanza delle rigide regole prescritte alle chiese claustrali durante il Concilio di Trento, la chiesa venne infatti ridotta ad un'unica navata, e separata nettamente a metà da un tramezzo per dividere la chiesa riservata ai fedeli da quella prettamente monastica. Questa parete doveva originariamente essere aperta sulla sommità, così da far intravedere ai fedeli la figura di Dio Padre tra gli angeli affrescata sulla parete di fondo, tuttavia nell'Ottocento, dopo la soppressione del monastero sotto il dominio dei francesi, questa apertura venne chiusa tagliando a metà una delle campate. A questo periodo risale anche la decisione di abbattere le prime due campate della chiesa pubblica e l'idea di controsoffittare quella claustrale per ottenere un nuovo piano.
Non è noto il nome dell'autore della decorazione del soffitto, sebbene la critica sia concorde nell'assegnargli anche l'esecuzione della grande lunetta di Dio Padre collocata sulla parete di fondo e delle lunette laterali presenti nella navata centrale, oggi quasi del tutto illeggibili. Anche per quanto riguarda la datazione vi sono forti dubbi e la critica rimane divisa. Alcuni studiosi, infatti, sostengono che la realizzazione di lunette e soffitto sia stata eseguita anteriormente agli affreschi del Luini, datati 1560, ad opera di una bottega di artisti milanesi formatisi tra i seguaci di Callisto Piazza. Tale bottega sarebbe poi stata licenziata dalla badessa Antonia Castiglioni, che decise di far proseguire l'esecuzione degli affreschi della parete di fondo alla bottega di Aurelio, probabilmente per imprimere una nuova e più moderna svolta alla vita artistica del monastero. Altri studiosi ritengono invece che volta e lunette siano state realizzate nel 1590, posteriormente alla parete di fondo, come sembra testimoniare la scritta latina che corre lungo il cornicione della chiesa claustrale. A tale data (1587-1590) alcuni documenti fanno risalire anche una serie di interventi sulle volte della chiesa pubblica, cui presero parte i pittori Giovanni Antonio di Val Lugano, Salvatore Fontana e Giovanni Antonio Pozzi, membro di una prolifica famiglia di artisti originari di Puria in Valsolda, cui probabilmente si devono le modifiche effettuate nei dettagli della decorazione.

Collocazione

Cairate (VA), Monastero di S. Maria Assunta

Credits

Compilazione: Uva, Cristina (2015)

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