Vergine col Bambino e santi

Scarabota, Luchino; Rodari, Tommaso; de Peregrinis, Antonio/ Scarabota, Pietro

Vergine col Bambino e santi

Descrizione

Autore: Scarabota, Luchino (notizie fino al 1486), capo del cantiere; Rodari, Tommaso (1460-1525), scultore / architetto e capoingegnere della fabbrica; de Peregrinis, Antonio/ Scarabota, Pietro (notizie 1484-1488), decoratori

Cronologia: - ante 1500seconda metà sec. XVpost 1482 - ante 1489

Tipologia: scultura

Materia e tecnica: marmo / scultura

Descrizione: Gruppo di cinque sculture che rappresenta la Vergine, cui la cattedrale è dedicata, affiancata dai santi Giovanni Battista e Abbondio, patrono della città, e ai lati più esterni dai santi Proto e Giacinto, le cui spoglie sono conservate nel Duomo. L'insieme è collocato entro un grande arco a tutto sesto con cornice lievemente strombata che sfiora il rosone centrale soprastante e poggia su una mensola aggettante sostenuta da finti archetti pensili, inquadrato ai lati da colonne tortili, "edicolette" o tabernacoli. Le singole sculture sono inserite all'interno di nicchie a conchiglia cuspidate, decorate a gattoni lungo i bordi alti e divise ai lati da paraste e colonnette. La distribuzione segue il modello del polittico ricorrente nella pittura gotica.

Notizie storico-critiche: L'imponente facciata del Duomo di Como, portata a compimento nel corso del XV secolo, domina il centro storico cittadino, allineata al Broletto e al campanile, sull'area che ospitava l'antica chiesa di Santa Maria Maggiore. Felice esito della commistione di diversi stili, alla sua realizzazione hanno contribuito artisti di provenienza lombarda e ticinese, tra i quali si ricordano Fiorino da Bontà, Luchino Scarabota e Amizio da Lurago.
Di significativa importanza, per la posizione di spicco al centro della fronte rispetto agli altri apparati, si rivela agli occhi dello spettatore il coronamento o "sovrapporta" che sormonta il portale maggiore, che restituisce un insieme composito per ricchezza e vastità di motivi figurativi e ornamentali, in grado di raccogliere più stili ma senza contrasti estetici. Il ritrovamento di alcune note di pagamento nei libri mastri della Fabbrica del Duomo consente di attribuire a Tommaso Rodari, già operante in veste di scultore dal 1484 e responsabile dell'intero cantiere dal 1487 al 1526, l'esecuzione e l'abbellimento di gran parte della statuaria presente sulla facciata. Le figure scolpite dal Rodari sarebbero state poi dipinte o dorate dai maestri Antonio de Peregrinis e Pietro figlio di Luchino Scarabota; residui delle dorature e tracce di colore che interessavano oggetti diversi e le vesti sono ancora oggi visibili grazie al recente intervento di pulitura delle superfici in marmo.

Collocazione

Como (CO), Duomo di Como

Credits

Compilazione: Cicero, Chatia (2014)

Aggiornamento: Uva, Cristina (2015)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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