325. L'Esercente

Dall'11 ottobre 1896 (a. XI, n. 888) §La Voce degli esercenti§. Dal 31 ottobre 1897 (a. XII, n. 999) §L'Esercente. Voce e gazzetta degli esercenti§. Dal 21 giugno 1900 (a. XV, n. 1292) §L'Esercente (Voce e gazzetta degli esercenti)§. Dal 1° novembre 1900 (a. XV, n. 1332) §L'Esercente (Già Voce e gazzetta degli esercenti)§. Dal 4 novembre 1900 (a. XV, n. 1333) §L'Esercente italiano (già Esercente, voce e gazzetta degli esercenti)§. Dal 2 dicembre 1902 (a. XVII, n. 1657) §L'Esercente§.

Sottotitolo Periodico settimanale. Fondato per la tutela e lo sviluppo degli interessi generali degli esercenti poi Organo delle classi esercenti. Periodico amministrativo, commerciale e industriale fondato per la tutela e lo sviluppo del piccolo commercio poi Organo delle classi esercenti. Periodico bisettimanale amministrativo, commerciale e industriale fondato per la tutela e lo sviluppo del piccolo commercio poi Periodico bisettimanale amministrativo, commerciale ed industriale, tutela il piccolo commercio, propugna il libero scambio poi Organo delle classi esercenti poi Organo della federazione generale degli esercenti di Milano e associazioni riunite poi Monitore commerciale poi Organo ufficiale delle classi esercenti poi Organo ufficiale delle classi commercianti in generi alimentari poi Organo ufficiale delle classi commercianti in generi alimentari e affini. Macellai, prestinai, pasticcieri, salumieri, pizzicagnoli (postai), albergatori, osti, trattori, caffettieri e liquoristi, droghieri, lattivendoli, pollivendoli, pescivendoli, sostrai poi Giornale quotidiano. Organo delle classi commercianti in generi alimentari e affini. Macellai, prestinai, pasticcieri, salumieri, pizzicagnoli (postai), albergatori, osti, trattori, caffettieri e liquoristi, droghieri, lattivendoli, pollivendoli, pescivendoli, sostrai poi Organo delle classi commercianti in generi alimentari e affini [segue mutevole elenco delle categorie interessate] poi Organo delle classi commercianti in generi alimentari e affini [segue mutevole elenco delle categorie interessate]. Giornale commerciale politico poi Giornale del commercio alimentare poi Giornale del commercio alimentare (Giornale agricolo commerciale) poi Giornale del commercio alimentare (Il corriere agricolo commerciale).
Luogo Milano.
Durata 14 agosto 1886 (a. I, n. 1) - 5 dicembre 1940 (a. LV, n. 9399*).
Periodicità Settimanale poi bisettimanale poi quotidiano (non esce il lunedi) poi irregolare, poi quotidiano poi trisettimanale poi bisettimanale.
Direttore Giuseppe Cozzi poi Annibale Rusca (direttore proprietario responsabile) poi Annibale Rusca (direttore per delega della Federazione generale degli esercenti di Milano) poi Giovanni Tadini (direttore proprietario) poi con denominazioni mutevoli o frequentemente omesso poi direttore responsabile).
Gerente Annibale Rusca (redattore responsabile poi direttore proprietario responsabile) poi Angelo Muzzio poi Annibale Rusca (gerente, direttore responsabile) poi Giovanni Tadini.
Editore Nessuno, poi Annibale Rusca (direttore proprietario responsabile) poi [Federazione generale degli esercenti di Milano] poi [Oreste Re] poi Giovanni Tadini.
Stampatore Milano, Tipografia Bertolotti di Giuseppe Prato poi Ditta Emilio Civelli [inserzioni alla Tipografia Bertolotti] poi Tipografia Bertolotti dei F.lli Rivara poi Tipografia Golio poi Tipografia editrice Verri poi Tipografia Golio poi Tipografia del giornale «L'Esercente» poi Tipografia Marucelli & C.
Pagine Da 2 a 4.
Formato [microfilm].
Note Dall'8 gennaio 1889 pubblica come supplemento: "L'Esecente. Supplemento settimanale. Bollettino commerciale", di 2 pagine, che nella prima parte del titolo segue le variazioni della testata principale. Dal 1890 tale supplemento diviene bisettimanale (esce il martedi e il venerdi), e successivamente intitolato semplicemente "Supplemento burro", poiché redatto in coincidenza con la fissazione del prezzo del burro sulla piazza di Milano. Il supplemento viene distribuito solo ai sottoscrittori di un abbonamento particolare. Solo saltuariamente ne sono stati reperiti alcuni numeri. Nel dicembre 1890 viene allegato ai numeri del giornale il n. 11 (1890) del bollettino «I Protesti cambiari in tutto il Regno d'Italia» (vedi scheda n.), supplemento speciale bisettimanale al giornale «I Fallimenti», promesso in dono agli abbonati per il 1891 (ma non più reperito nella raccolta de «L'Esercente»).

La testata riprende inizialmente, nell'impaginazione e negli obiettivi, il più vecchio «L'Esercente», riproponendo un programma volto a tutelare e difendere gli interessi degli esercenti dalla "esosità" fiscale dei municipi e dalle accuse dei consumatori (Programma, 14 agosto 1886). Caratteristica fondante del giornale è inoltre la volontà di proporsi come punto di riferimento per la costituzione di un Comitato elettorale degli esercenti, per condurre la battaglia della "classe" nel Consiglio comunale. Vicino sin dalla nascita alle associazioni milanesi dei commercianti al dettaglio, promuove nel 1888 la nascita della Federazione generale degli esercenti, di cui diviene accreditato ma non neutrale portavoce. Nelle numerose dispute interne all'organismo associativo, il giornale si schiera infatti per la totale indipendenza del gruppo d'interesse dei piccoli commercianti dai partiti politici. La caratteristica della "apoliticità" e dell'autonomia rappresentativa dei commercianti sarà del resto una costante per tutta la vita della testata (cfr. L'assemblea generale della Federazione esercenti. Tutti gli esercenti contrari ai partiti popolari, 25 novembre 1904; Le direttive della Federazione esercenti. Tutti gli esercenti e commercianti nella lotta elettorale, 26 aprile 1921; [G. Tadini], Esercenti, organizzatevi apoliticamente, 14 aprile 1924). L'obiettivo polemico più frequente sono tuttavia i socialisti, soprattutto in quanto a capo del fiorente movimento del cooperativismo di consumo milanese, contro il quale l'«Esercente» agita la bandiera di un mercato libero da vincoli e da privilegi.

Pur evitando di schierarsi nei riguardi dei violenti contrasti politici e sociali del primo dopoguerra, il giornale manifesta ripetutamente il disagio e la paura dei piccoli commercianti, e con sollievo, all'indomani della marcia su Roma, individua in Mussolini il risolutore delle tensioni sociali e il ricostruttore dell'economia nazionale ([G. Tadini], Necessità di governo, 9 novembre 1922), invitando gli esercenti ad appoggiare senza riserve il fascismo ([G. Tadini], Parole chiare anche per gli esercenti, 25 novembre 1922; [G. Tadini], Insegnamenti, 14 dicembre 1922).

Per quanto attiene alla struttura del giornale, già dai primi numeri si evidenzia una particolare cura nell'elaborazione della "parte commerciale", che dalle due pagine iniziali assume sin dal gennaio 1899 dignità di supplemento, che pubblica le mercuriali, l'elenco dei fallimenti, informazioni sulle attività delle associazioni degli esercenti. I provvedimenti fiscali e igienico-sanitari relativi al commercio alimentare continuano a trovare ampio spazio su tutti i numeri della testata.

Dagli inizia del Novecento il giornale si propone inoltre come agenzia di consulenza per gli esercenti, offrendo agli abbonati una serie di servizi, quali la consulenza fiscale e legale, fornendo anche notizie sulla solvibilità di clienti e solidità commerciale dei fornitori. La redazione compila inoltre appositi bollettini con le mercuriali per salumieri, pastai e altri settori del commercio alimentare, per metterli a disposizione degli abbonati che ne facciano richiesta (materiali peraltro non reperiti). Non infrequente è nel corso dell'Ottocento, e più tardi anche negli trenta del Novecento, la pubblicazione a punta di romanzi e racconti in appendice.

Dal 1900 la testata individua un più particolare settore di pubblico a cui rivolgersi e diviene - pur con sottotitoli mutevoli - giornale del piccolo commercio alimentare (G. Tadini, Il programma dell'Esercente, 24 dicembre 1899). L'operazione si inserisce nel più vasto contesto dell'attività editoriale di Giovanni Tadini, che nel 1898-1900, con l'acquisto del «Contribuente italiano» e del «Piccolo commercio», con il varo del «Fascio commerciale» e quindi con la fusione di tutte queste testate nella «Gazzetta commerciale», realizza una sorta di egemonia nell'orientamento della pubblica opinione dei commercianti al dettaglio milanesi.

Durante il regime fascista il giornale tende a qualificarsi come portavoce di un più ampio settore delle classi medie, "quel tessuto connettivo che resiste più di ogni altro alle erosioni del socialismo" (Mario Racheli, Medie e piccole attività industriali e commerciali, 4 settembre 1938), tuttavia mantiene il proprio carattere di giornale di servizio, senza dedicare troppo spazio né particolare enfasi alla propaganda. Infatti, pur mantenendo quasi in ogni numero un articolo d fondo (a firma del direttore o, frequentemente, di L. Terra o Ernesto D'Albergo) dedicato alle realizzazioni del regime in campo economico, si limita per il resto a riportare senza commenti le disposizioni di legge o corporative pertinenti il commercio al minuto e i rispettivi addetti, riprendendo frequentemente articoli da altri giornali (soprattutto «Il Commercio») e ospitando brevi articoli informativi su tecniche di conservazione dei cibi e delle derrate, o sulla produzione agro-zootecnica.

M. So.

Raccolte: MI120: 1886-1940.