Unità compresa in: Capitolo della cattedrale di Brescia - Fondo pergamenaceo

Esecuzione di sentenza (1491 marzo 16)

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Segnatura definitiva: A. Dm. Bs., A. Cap., Perg. n. 172

Descrizione estrinseca: Copia autentica.A. Dm. Bs., A. Cap., Perg. n. 172.v. s.:A. Dm. Bs., A. Cap., Filza 2a, n. 10.r. s.:A. Dm. Bs., A. Cap., b. 204, Filza 2a, n. 10.

Data topica: Brescia

Note: La pergamena misura mm 171 x 1595 e risulta costituita di tre fogli membranacei uniti tra loro da due cuciture. Nel verso: 'Pontis caralis. Pro vasu Seriole facto in petia terre fedrigatii cum pactis et cetera. 1490, et 1491.' e 'Filza 2a, n. 10' e 'Pontis Caralis, 1491. Processus sententia et in eius executione compensatio data domine Clara de Bornado pro vasu seriola facta [...]'.

Numero corda: 202

Contenuto:

Presso il banco di giustizia di Brescia. Pietro Leoni e Lodovico Lanfranconi, procuratori dei canonici mansionari della Mensa Comune della Chiesa Maggiore di Brescia, assegnano a Chiara Bornati un terreno di venti tavole ed uno di tavole quarantaquattro, sito in località Fedrigazzo nel territorio di Poncarale, a titolo di risarcimento e compensazione del terreno, sito in territorio di Poncarale in contrada Paradiso o del Mulino, sulla quale i canonici avevano già ottenuto la concessione di costruire un loro canale di irrigazione.- ; Detta assegnazione venne fatta in seguito alla concessione datata 11 dicembre 1490 da Onofrio da Cigole, 'decretorum doctor', console di giustizia dei quartieri di S. Giovanni e di S. Stefano di Brescia e Cipriano Taglietti, console di giustizia del quartiere di S. Faustino, con la quale i giudici autorizzarono il canonico Angelo Ugoni, procuratore dei canonici, mansionari e cappellani della Mensa Comune del Capitolo della Chiesa Maggiore di Brescia, a costruire un canale di irrigazione su di un terreno di proprietà di Chiara q. Giovanni Pietro Bornati, sito in territorio di Poncarale, in contrada Paradiso o del Mulino, confinante a monte e a mattina con l'acqua del Malloncello, a mezzogiorno con l'ingresso, a sera con il fiume del Mulino. (acqua acquistata dai nobili Provaglio, in località Aspes, nelle Chiusure di Brescia); ed in seguito al ricorso della stessa Chiara q. Giovanni Pietro Bornati per richiesta di risarcimento.- ; Alla presenza del console di giustizia in materia di acque, nob. Gaspare Bellacatti.- ; TT: Giovannino Scalvini e Battista Taglietti, notaio, entrambi cittadini e abitanti di Brescia.- ; (ST) Giacomo Francesco q. Antonio della Torre, cittadino e abitante di Brescia, pub. not., redige la presente copia da suo originale.

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