Lombardia Beni Culturali
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Breve investiture

1102 aprile, Bergamo.

Lanfranco di Scano, abitante in Bergamo, investe Vitale e Giselberto, germani, figli del fu Agimone, di Lallio, dei cinque appezzamenti di terra a campo siti in Lallio che gli stessi fratelli gli avevano precedentemente venduto, al canone annuo di due moggi di grano e uno di segale da versarsi in san Lorenzo, e uno di panico in san Martino - secondo il sestario corrente di Bergamo -, più un pollo e una focaccia.

Originale, BCBg, Collezione di pergamene, perg. 503 (A). Copia autenticata del XII secolo, perg. 504 bis (B). Nel verso di A, di mano pressoché coeva a quella del notaio rogatario: 'In Lalio', cui segue, di altra mano del sec. XII, quasi interamente dilavata e leggibile solo con l'ausilio della luce di Wood: 'Breve Lanfranci de Scano'. Altre annotazioni di età moderna, tra cui segnatura settecentesca: '1102'. Nel verso di B, di mano coeva a quella del notaio autenticatore: 'In Lalio'. Segnatura settecentesca: '1102'.

La pergamena di A, in buono stato di conservazione, presenta solo alcune modeste rosicature lungo il margine laterale destro che non risultano lesive della scrittura. La pergamena di B è danneggiata da fori anche piuttosto estesi, alla metà di r. 4, all'inizio di r. 7, e fra rr. 7-8, in corrispondenza delle antiche piegature.
B è così autenticato: "(SN) Iohannes sacri palacii notarius autenticum uius exemplum vidi et legi, et quod in eo continebatur scripsi extra litteram plus minusve". L'attività del notaio autenticatore è attestata perlomeno fra il 1145 e il 1176: considerando il titolo professionale dichiarato nella circostanza, tuttavia, il periodo di redazione della copia dovrebbe collocarsi entro il 1156, anno a partire dal quale la qualifica 'palatina' è abbandonata, e le sottoscrizioni di Iohannes, divenuto nel frattempo rogatario privilegiato e anzi quasi esclusivo dell'istituzione comunale, fanno sistematico riferimento a un'intitolazione a Federico imperatore. Sulla figura del notarius Iohannes cf. DE ANGELIS, Poteri cittadini, in particolare pp. 325-337.
Sulle più antiche attestazioni del toponimo Scano (oggi Scano al Brembo, frazione del comune di Valbrembo), cf. MAZZI, Corografia bergomense, p. 392.
Si fornisce trascrizione di A, riportando in nota le varianti di B.

Una die que est in mense aprilis, infra civitatem Pergami. Presentia bonorum hominum, quorum | nomina subt(er) leguntur, per lignum quod in sua tenebat manu Lanfrancus (a) de Scano, habitator predicta | civitate, investivit Vitalem et Gis(e)lbertum(b) germanos, filios condam Egimonis(c), de loco Lalio, nominative de |petiis quinque de terra campiva (d), quas ipsi germani vendiderunt ei, in s(upra)s(crip)to loco positas. Eo vero (e) ordi|ne ut ipsi Vitalis et Gis(e)lbertus (f) et eorum (g) heredes habeant ad tenendum (h) ipsas petias terre (i), n(is)i vene|rint ad dandum, id est ad venundandum, sine omni illius Lanfranci eiusque heredum contrad(ition)e, et persol|vant exinde fictum eidem Lanfranco eiusque heredibus per singulos annos modios duos de grano, unum | de sicale (j) in sancto Laurentio, et alium de panico in sancto Martino, ad rasum sestarium civitatis qui nunc | currit, et pullum unum et fugatiam unam, alia super imposita illis non imponatur. Pena vero inter se | posuerunt ut si (k) quis ex ipsis aut suorum heredum se de hac convenientia removere quesierit | et non permanserint in eis omnia sicut supra l(egitur), tunc illa pars que hoc non conservaverit componat par|ti fidem servanti pene nomine argenti denarios bonos solidos vigincti, et postea ut | supra l(egitur) adimpleat (l). Quia sic inter se convenerunt, et duo brevia uno tenore fieri rogaverunt. Factum est hoc anno Domini mill(esimo) centesimo secundo, ind(iction)e decima. Dulcis, Lanfrancus, Ioh(anne)s, Petrus ibi interfuerunt testes (m). (SN) Lanfrancus notarius interfui et rogatus scripsi.


(a) B aggiunge qui dicitur omettendo, d'altra parte, l'espressione habitator predicta civitate.
(b) B Gisilbertu(m).
(c) B om. filios - Egimonis
(d) In B manca la specificazione del tipo di terra in oggetto e l'intera proposizione relativa che segue, con inversione dei termini rispetto ad A, è così formulata: que sunt posite in eodem loco et fondo Lalio, quas ipsi vendiderunt eidem Lanfranco.
(e) B tamen.
(f) In B segue germani.
(g) In A e- corretta sul primo tratto di una lettera appena principiata.
(h) B habeant et teneant.
(i) In B segue diebus vite sue.
(j) In B scsicale, con la prima -c- corr. su altra lettera, come pare.
(k) In A s- corretta da q-, sfruttandone interamente l'asta discendente sotto il rigo.
(l) B adimpleri.
(m) In A Petrus - testes nel rigo sottostante, presso il margine destro.

Edizione a cura di Gianmarco De Angelis
Codifica a cura di Gianmarco De Angelis

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