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Carta refudacionis
1101 ottobre, Levate.
Lanfranco detto Iciso e sua moglie Deiverga, figlia del fu Giovanni, di Ghisalba, rinunciano in favore di Andrea del fu Giovanni, di Levate, a cinque appezzamenti di terra siti in Levate, di cui i primi tre, con alberi di castagno, in località Rasole, i restanti due in Rehreso e in Castenitello. Deiverga dichiara di aver ricevuto da Andrea per la refuta undici soldi.
Originale, BCBg, Collezione di pergamene, perg. 568 E (A).
Nel verso, di mano del sec. XII: 'In Lavate'. Segnatura settecentesca: '1101'.
Pergamena irregolare di piccole dimensioni in discreto stato di conservazione, salvo qualche scurimento lungo il fianco sinistro e con trascurabili tracce di usura in corrispondenza delle antiche piegature.
Il rogatario, attivo nel primo scorcio del XII secolo esclusivamente nei territori extra-urbani di Levate, Sabbio (Dalmine) e Bonate Sotto (cf. anche i docc. nn. 14, 15, 17, 19), palesa un'educazione grafica di livello nettamente inferiore rispetto a quello mostrato nel medesimo torno d'anni dalla maggior parte dei notai del capoluogo: pur avendo accolto - non senza resistenze - quasi tutti gli elementi dell'alfabeto di base latamente carolina (ma si noti il persistere di singoli caratteri tipici di un modo di scrivere 'all'antica', come le e alte e strozzate), la sua minuscola, nient'affatto allineata sul rigo, nervosa e piuttosto incostante nel modulo, non rinuncia difatti ai più tradizionali legamenti corsivi (ci e, in particolare, ri, con la seconda lettera che scende ampiamente sotto il rigo piegando verso sinistra), e appare totalmente priva di scrupoli di carattere estetico. In questo, come in altri documenti di suo pugno, il notaio Lanfranco si rivela anche molto scorretto dal punto di vista ortografico e grammaticale (specie nella concordanza dei casi), e con frequenti mende sintattiche.
(SN) Anno Domini ab incarnac(ione) domini nostri Iesu Christi milesimo centesimo | primo, mense octuber, ind(icione) nona. In presencia bonorum ominum (a), horum | nomina subt(er) leguntur, in loco Lavate, fecerunt finem Lanfran|[cus] qui dicitur Iciso et Deiverga coniux item Lanfranci et filia quondam Ioh(ann)i, de loco Gle|xalba, eidem in manu et potestatem Andrei, fil(ii)quondam Ioh(ann)i, de loco Lava|te, nominative de pecies quinque de tera que iacet in loco et fundo Lava|te. Trex pecies dicitur Rasole, cum arboris castaneis super abente. Pri|ma pecia: a mane Alberico, a sera [...]curt (b) a montes Sancti Petri(c). Sec(unda) ibi pro|pe: a mane Iohanne, a sera Sancti Petri. Terxa pecia: a mane Alberto, a sera Iohanne. Quar|ta pecia dicitur Rehreso: a mane Andrea, a sera tu emtori, a montes Oberto, a meridie via. Quinta pecia dicitur Castenitello: a mane et a sera m(ih)i reservo, a meridie | Iohanne, a montes item Iohanne, omnia et ex omnibus (d) quantum nobis [per]tinet de s(upra)s(crip)tes pe|cies quinque de tera infra ipses coerencies, dicendum quod [...](e)|[i]n tempore agerimus aut causeverimus, tunc oblicavimus ipsa querimonia in duplum. | Et insuper penam nomine argenti denarios bonos (f) viginti, et accepi predicta Deiverga | da predicto Andrea sol(idos) undecim. Actum in loco Lavate. Signum # manibus s(upra)s(crip)torum (g)| Lanfranco et Deiverga qui anc car(tam)(h) refudacionis fieri rogaverunt, et eidem Dei|verga c(on)iux sua consensi ut supra. Signum # (i) manibus Lazaro, Alferio et Ambro|sio ibi fuit testibus. (SN) (j)Lanfrancus notarius rogatus suscripsi.
(a) A omi(n)u(m), con unico segno abbreviativo per le nasali sulle ultime due lettere.
(b) Così A.
(c) -e- corretta da g, senza cancellazione del'occhiello inferiore.
(d) A omnib(us)u.
(e) Rasura dell'estensione di circa 13 lettere.
(f) A suggerisce in realtà lettura bon(us), per la presenza su -n finale del caratteristico compendio impiegato di norma per il caso nominativo.
(g) Seguono alcune lettere depennate e totalmente illegibili.
(h) A ancar(tam).
(i) Segno convenzionale a graticcio senza alcun valore d'indicazione numerica.
(j) Signum notarii diverso da quello iniziale.
Edizione a cura di
Gianmarco De Angelis
Codifica a cura di
Gianmarco De Angelis