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Alexandri papae III litterae executoriae

<1178, 1180> ottobre 12, Tuscolo.

Alessandro <III> papa concede alla badessa Letizia e alle monache di S. Vittore di Meda il patrocinio apostolico e assicura che, con l'aiuto dei consoli di Milano, provvederà a contrastare quanti agiscono contro le religiose, affinché quest'ultime non rinuncino a diritti o a consudetidines del monastero, né alienino homines districtarii o possedimenti.

Originale, AATMeda, SVP, sec. XII, nr. 139 [A]. Copia autentica settecentesca del notaio Giovanni Angelo Custodi, alla data 1178, 12 (octu)bris, ivi, nr. 140 [B]. Copia semplice settecentesca in lingua italiana, segnata I, ivi. Regesto settecentesco, camicia cartacea di A (ma forse, originariamente, di B), datato 1178 circiter, 12 (octu)bris e corredato di due segnature numerali, 12 e 178, ivi, nr. 141. Altri regesti settecenteschi: [CUSTODI], Veritas oprimi potest, pp. 17-18; [ID.], Pro monialium Medę iuribus, pp. 11-12; Inventario 1738, nr. 178, che dà conto di una Lettera di Allessandro terzo, 1178, fatta copiar dal Custodi. Regesto novecentesco, AATMeda, SVP, sec. XII, nr. 139. Nel verso di A, nell'angolo inferiore destro, di mano moderna: Medę; centralmente, di altra mano moderna: L(itte)re app(osto)lice ad favore(m) r(everen)darum d(ominarum) monial(ium)| Mede; nello spazio compreso tra la seconda e la quarta piegatura verticale, di mano settecentesca, lievemente evanita: Promessa di Alesandro 3° | di proteger il monas(ter)o et raco|mandarlo al[li] consoli di | giustitia [di] Milano; nell'angolo superiore destro, di mano del Custodi: 1159 post (post corr. su altra parola, come pare), | 28 (septem)bris.

Regesta: JAFFÈ-L., -.

La pergamena presenta quattro antiche piegature (una orizzontale, tre verticali).
Su ciascun lembo della plica sono visibili i due fori attraverso i quali passava il filo che assicurava il sigillo plumbeo, forse già deperdito nel sec. XVIII.
Per la datazione, una volta individuato il termine post quem nel primo dicembre 1172, sulla base della cronotassi abbaziale (a proposito della quale si vedano le note introduttive al doc. nr. 1), è stato necessario ricorrere all'itinerario di Alessandro III, risultando il pontefice a Tusculum il 7 e il 18 ottobre 1178 (JAFFÈ - L., nr. 13107 e 13108), nonché il 4 e il 24 ottobre 1180 (ibid., 13694 e 13695). Ancora una volta, dunque, l'accreditamento cronologico non offre sicurezze incontrovertibili: tuttavia, tra le due possibilità ugualmente ragionevoli, qualche atout supplementare lo potrebbe offrire il 1178, anno in cui i consoli di Milano emanarono, nell'arco di poche settimane, ben due sentenze in merito ai contrastati rapporti tra il cenobio medese e i borghigiani (ACM, docc. nr. 115, maggio 17, e 116, giugno 3). Non va, comunque, dimenticato che l'intricata vicenda (per la quale rinvio all'Introduzione) ebbe un decorso alquanto lungo e sofferto, come lascia indovinare anche la lettera di Clemente III (doc. nr. 11).

Alexander episcopus servus servorum Dei. Dilectis in Christo filiabus Letitie abbatisse et soro|ribus Sancti Victoris de Meda, salutem et apostolicam ben(edictionem). Cum divinis sitis obsequiis man|cipate et sub monastice professionis observantia Domino elegeritis militare, decet vos semper | habere p(re) oculis quod scriptum est: 'Accedens ad servitutem Dei, sta in iustitia et timore et p(re)|para animam tuam ad te(m)ptationem' (1). Beatitudo quippe promittitur omnibus, qui persecutionem | propter iustitiam patiuntur (2). Ne igitur deficiatis in tribulationibus (3), que, ut merita augeantur | per patientiam, sepius inferuntur, scientes quod 'vasa figuli probat fornax et homines iu|stos te(m)ptatio tribulationis' (4), nec aliquorum precibus vel minis iura vel consuetudi|nes rationabiles vestri monasterii deseratis vel homines districtarios aut possessiones | aliquas in detrimentum eiusdem monasterii alienare quomodolibet atte(m)ptetis, s(et)| ipsum potius in ea libertate servetis, quantum in vobis est, in qua noscitur hac|tenus extitisse, nos autem, quantum cum Deo et iustitia poterimus, patrocinium vobis | apostolicum impendemus et malefactores vestros per dilectos filios consules Mediolaneses a | sua curabimus audacia cohercere. Dat(a)Tusculani, .IIII. id(us) oct(ubris).
(BD)


(1) Ecl. 2, 1: accedens servituti Dei sta in iustitia et timore et praepara animam tuam ad temptationem.
(2) Cfr. Mt. 5, 10: beati qui persecutionem patiuntur propter iustitiam.
(3) Cfr. Eph. 3, 13: ne deficiatis in tribulationibus.
(4) Ecl. 27, 6: vasa figuli probat fornax et homines iustos temptatio tribulationis.

Edizione a cura di Annalisa Albuzzi
Codifica a cura di Gianmarco Cossandi

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