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Breve consulti
1167, Milano.
Lorenzo investe a titolo di consultum Romana di quattro pezze di campi, con la condizione che, se dopo la morte del detto Lorenzo gli eredi di lui non pagheranno una certa somma alla donna, le dette pezze passeranno in proprietà di questa, secondo l'uso del consultum. Zanperlus, fratello del detto Lorenzo, obbliga inoltre a sua volta in pegno per consultum a Romana tutta la propria parte dei campi, in modo che, se la parte del detto Lorenzo diminuirà di valore, Romana sia comunque garantita sui beni di Zanperlus.
Originale, ASMi, AD, pergg., cart. 303, n. 101 [A].
Sul verso, anch'esso dilavato, si riesce a leggere, di mano contemporanea: Consultum Roma[ne [...]]. Seguono altre annotazioni tarde.
Cf. Occhipinti, I da Trezzano, p. 751.
Pergamena di mm. 113/105 x 248/246; in cattivo stato di conservazione, è dilavata e corrosa soprattutto nella parte superiore, con notevole danno per la lettura; in corrispondenza di una antica piegatura orizzontale presenta inoltre un taglio che parte dal margine destro.
L'integrazione delle lacune è stata fatta, per quanto riguarda il formulario, con l'ausilio di altri due atti di consultum (v. Docc. 40, 60). Poiché però essi sono opera di notai diversi, e non si hanno a disposizione altri documenti scritti da Frogerius, il giudice cioè al quale dobbiamo il presente atto, di volta in volta si avrà cura di indicare in apparato la lunghezza approssimativa della lacuna, sia nei casi in cui si è procurato di restiture il testo, sia nei casi in cui si è ritenuto impossibile il farlo.
L'autore dell'atto, Lorenzo, si deve probabilmente identificare con Lorenzo da Trezzano, il quale aveva un fratello di nome Zamperlus e una moglie di nome Romana, come risulta da un documento del 1189 (ASMi, AD, pergg., cart. 303, n. 169).
(SN) Anno dominice incarnationis milleximo centeximo sexageximo septimo, [[.....................]]. [Presentia bonorum hominum](a) | quorum nomina subter leguntur, investivit per pignum [consulti (1)][Laurentius][Romanam coniugem suam,][nominative de][canp]|orum (b) petiis quatuor reiacentibus in [[...]] (c) | a monte Sancte Tegle (2), a meridie Ma[[...]]|le (d), a monte Arderici Custedo, a meridie allio canpo quod supra legitur [[...]] (e); | est ei a mane Anselmi de Salvano, a monte Sancte Tegle, a meridie Sancti Ambrosii, [a sero] suprascripti Laurentii [[..............................]] (f) | a mane Sancti Nazarii ad Petra[m] (g) Sanctam, a monte [[.........................] Anse]lmi (h) de Salvano [[.......................] it] (i) | a ut si Dei fatiente iudicio advenerit quod [suprascriptus Laurentius [..................] decesserit ante suprascriptam Romanam coniugem suam,] (j) | tunc eius heredes debeant dare eidem Romane vel su[is he]r(e)dib[us aut suo certo misso vel cui ipsa dare iusserit infra annum un]|um (k) proximum venientem post obitum suprascripti Laurentii argenti denarii boni mediolanenses novi libra[s [.......................................]] (l) | abuit de ea inter denarios et mobilia vendita. Quod si eius heredes se subtraxerint quod si eius heredes se subtraxerint quod suprascripto[s] (m) denano[s omnes non persoverint [.............]us] (n) | que in suprascripto constituto, tunc ipso constituto transacto suprascriptus pignus ut supra legitur in integrum deveniat et permaneat in [iure et] i[n] (o) potestate suprascripte | Romane, ad fatiendum exinde cum suis heredibus et cui dederit iure consulti quod voluerit. Quia sic inter eos convenit. Actum burgo | Pusterule Sancte Eufimie (3) de civitate Mediolani.
Signum + manus suprascripti Laurentii qui hoc breve consulti ut supra fieri rogavit.
Signa + + + manuum Mantegi Costafrigida et Iohannis Cavaza et Martino Garerio et Arialdi Roso de Mazeta, testium. Ibi co|ram ipsis testibus Zanperlo germano suprascripti Laurentii obligavit per pignus iure consulti totas suas portiones de suprascriptis canpis in integrum suprascripte Roma|ne, ita quod, si portiones suprascripti Laurentii de suprascriptos canpos alliquo tempore deterius essent de suprascriptis omnibus denariis ut supra legitur, tunc ipse Zanperlus oblig|avit ad eam totas suas portiones de suprascriptis canpis sicut est ius et usus consulti.
(SN) Ego Frogerius, Iudex sacri palatii, scripsi et tradidi.
(a) Lacuna per lo spazio di circa 40 lettere.
(b) Lacuna per lo spazio di circa 64 lettere.
(c) Lacuna per lo spazio di circa 65 lettere.
(d) Lacuna per lo spazio di circa 61 lettere.
(e) Lacuna per lo spazio di circa 53 lettere.
(f) Lacuna per lo spazio di circa 30 lettere.
(g) Non si vede il segno abbreviativo della m.
(h) Lacuna per lo spazio di circa 28 lettere.
(i) Lacuna per lo spazio di circa 25 lettere.
(j) Lacuna per lo spazio di circa 67 lettere.
(k) Lacuna per lo spazio di circa 55 lettere.
(l) Lacuna per lo spazio di circa 39 lettere.
(m) Non si legge la s finale.
(n) Lacuna per lo spazio di circa 29 lettere.
(o) Non si vede il segno abbreviativo.
(1) Sul consultum, v. Doc. 6, n. 8.
(2) Si tratta probabilmente della basilica estiva di Milano, dedicata alle sante Tecla e Pelagia; di origine antichissima, anteriore anche a sant'Ambrogio, fu più volte danneggiata da incendi e sempre restaurata fino al 1548, quando venne demolita per ordine di Ferrante Gonzaga (Kehr, VI, 1, p. 72; De Capitani, La «Chiesa Maggiore»).
(3) La pusterla di S. Eufemia si apriva nella parte meridionale della cerchia del fossato, ed era sicuramente una delle più antiche porte di Milano; quando queste furono ridotte a sei, la porta di S. Eufemia fu ridotta al rango di pusterla; dopo che Ludovico Sforza l'ebbe rifatta, cambiò il nome in Lodovica (Giulini, Memorie, III, pp. 202,265; Giulini, Le mura, p. 315; Calderini, p. 505 n. 3).
Edizione a cura di
Annamaria Ambrosioni
Codifica a cura di
Gianmarco Cossandi