Lombardia Beni Culturali
342

Libellus petitionum

<1199 maggio 11 - ottobre 25>.

Di fronte ai giudici Giustamonte de Turre e Pietro Gaspare Menclocius, incaricati da papa Innocenzo III di decidere la causa vertente fra la pieve di S. Vittore di Casorate, da una parte, e il monastero di S. Maria di Morimondo, dall'altra, Pagano, preposito della pieve anzidetta, chiede la restituzione di un manso sito nel territorio di Morimondo, un tempo detto Farizola, in quanto spettante alla pieve ovvero alla cappella di S. Ambrogio, da essa dipendente, essendo scaduti i termini del giuramento che l'abate doveva prestare al riguardo <a motivo della sentenza pronunciata da Gibuino, preposito di S. Giorgio al Palazzo, e da Enrico, arciprete della canonica dei decumani di Milano> ; chiede, quanto meno, che a lui venga deferito il giuramento; per le stesse ragioni, domanda la restituzione di un sedime, ove i monaci avevano piantato una vigna; chiede infine che i monaci interrompano i lavori di costruzione di una nuova chiesa, rimuovendo quanto già è stato edificato, poiché ciò avviene entro i confini della pieve e sulla terra dell'anzidetta cappella di S. Ambrogio.

Inserto nei docc. nn. 344 e 345.

Gli estremi cronologici proposti tengono conto, da un lato, della commissio causae deliberata da Innocenzo III nelle persone dei canonici milanesi Giustamonte de Turre e Pietro Gaspare Menclocius, e dall'altra dell'escussione dei testimoni di parte morimondese, che il doc. n. 345 colloca appunto alla data del 1199 ottobre 25. Il libellus, fra l'altro, costituisce uno degli ultimi atti compiuti da Pagano in qualità di preposito di Casorate; all'inizio del 1200, infatti, la carica è già ricoperta da tale Stefano (cf. doc. n. 344).

Edizione a cura di Michele Ansani
Codifica a cura di Gianmarco Cossandi

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