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Conventiones
1158 aprile 24, <Pavia>.
Sinelinda, badessa del monastero <di S. Maria> del Senatore, si accorda con i fratelli Tebaldo e Boccadosa de Canepanova, in modo che qualora ella riuscisse ad avere l'altra metà della quota <del castrum di Mondondone> di Gerardo de Cremona e dei suoi figli - come da accordi presi con lo stesso Gerardo - la amministrerebbe insieme a Tebaldo, unitamente alla porzione che questi dichiara di aver già acquistato; qualora invece non potesse acquistare tale quota, allora rileverebbe metà della quota dei beni di Mondondone di Nicola <del fu Ghisolfo che era detto de Cremona>, restando in vigore l'accordo con i suddetti fratelli.
Regesto, Inventario (sec. XVex.), c. 51v, n. e [R].
Il presente negozio si inserisce in una più ampia e complessa trattativa che coinvolge gli attori qui menzionati, e della quale ci sono pervenuti gli originali (cf. docc. 58, 60, 61). La presenza di tali documenti ci consente anche di interpretare più correttamente alcuni passaggi incerti del regesto tardo quattrocentesco, che tradisce una certa difficoltà del redattore a orientarsi entro le inconsuete formule dispositive. Sull'acquisto di beni siti in Mondondone da parte di Girardus cf. anche il doc. n. 36. Sull'amministrazione dei beni di Mondondone da parte del monastero del Senatore cf. inoltre docc. 73, 74, 96 e 115.
Conventiones facte per et inter reverendissimam dominam Sinalindam filliam dicti Senatoris, tunc abbatissam suprascripti monasterii, ex una parte, et Tebbaldum et Buchadossam fratres de Canepanova, ex altera, in hunc modum, videlicet quod si evenerit quod ipsa abbatissa habuerit aliam medietatem Girardi (a) de Cremona et filliorum (b), prout est in concordia ipsa abbatissa cum dicto Girardo (c), tunc ipsa abbatissa tenerat ipsam medietatem in co(mmun)i cum illa medietate quam ipse Tibaldus confessus est se acquisivisse; et si contigerit non posse habere ipsam medietatem, tunc (d) in tota (e) portione Nicholay, sive contigerit ipsam abbatissam emere vel dictos fratres, quod abbatissa habeat medietatem et dicti fratres aliam medietatem omnium bonorum Montisdondonis (f), cum pacto quod apparuerint vendenda per suprascripto territorio co(mmun)iter servantur per ipsos et prout latius in ea continetur. Rogat(um) anno .MCLVIII., die .XXIIII°. aprilis, seu octavo calendas maii, per Donumdey notarium sacri pallatii. Signat(um) ex(tra) e.
(a) R Giradi
(b) R fillor(um)
(c) R Girado senza segno abbr.
(d) t- corr. su q(uod)
(e) Segue in depennato.
(f) R Montisdonni
Edizione a cura di
Mirella Baretta
Codifica a cura di
Baretta, Mazzoleni