Lombardia Beni Culturali
131

Pagina confirmationis Alexandri III papae

<1177> dicembre 30, Anagni.

Alessandro III conferma la sentenza mediante la quale Ariberto, cardinale di S. Anastasia e legato apostolico, - con il consilium di Oberto, arcivescovo di Milano ora defunto, di Girardo vescovo di Bergamo, Guglielmo vescovo di Novara e Uguccione vescovo di Vercelli e alla presenza di Oberto, vescovo di Cremona ora defunto, - aveva annullato la concessione del vicedominatus della Chiesa lodigiana al miles lodigiano Lanfranco de Trexeno, a suo tempo disposta da Lanfranco, vescovo di Lodi.

Originale, AMVLo, Pergamene, tab. 2 [A]. Regesti: Gavazzi, Regestum, f. 120v, n. 691; Gavazzi, Inventarium, p. 102, n. 691; Bonomi, Synopsis, p. 62, n. 108 (con data 1168). Trascrizione: G.A. Porro (XVIII sec. in.), BCLo, ms. XXIV A 62, f. 305 (con data 30 maggio 1174).
Sul verso, segnatura del XVI secolo: III.5; segnatura Gavazzi: 691 e regesto della stessa mano; segnatura e data Bonomi: 108. MCLXVIII.

Edizione: UGHELLI, IV, col. 669 (con data 1176); ZACCARIA, p. 175 (con data 1176); MOLOSSI, I, p. 171 (con data 1176) VIGNATI, Codice diplomatico, II, n. 41 (con data 1168).
Regesto: JAFFÉ, n. 8458 (con data 1159-1177); JAFFÉ-LÖWENFELD, n. 12767 (con data 1173-1177); KEHR, VI/1, p. 243, n. 25 (con data 1173-75); SALAMINA, n. 108 (con data 1168).

Buono stato di conservazione. La pergamena era originariamente piegata in due nel senso della scrittura, oltre alla plica, e in quattro nell'altro. Si vede la rigatura.
Bolla deperdita: restano la plica e quattro fori (la bolla risulta perduta già all'epoca del Bonomi).
Quanto alla datazione, va premesso che la stessa identificazione del vescovo è controversa, considerando che viene citata la sola iniziale e che in quegli anni i nomi di tutti i vescovi di Lodi cominciano per A. Alberico da Merlino fu vescovo fino al 29 marzo 1168 (cfr. UGHELLI, IV, col. 671; il dato manca nel GAMS; 1161-1167 secondo gli indici riportati in Gavazzi, Inventarium: l'ultima menzione documentaria sicura è del 18 dicembre 1167); Alberto, che succedette ad Alberico: la prima menzione sicura è del 2 marzo 1169, l'ultima del 27 aprile 1173 (cfr. ms. Ambr. E 124 sup., c. 73 r.); Alberico del Corno viene menzionato per la prima volta il primo aprile 1174 e muore il 4 luglio 1189 (GAMS, p. 793; UGHELLI, IV, col. 674, cita erroneamente il 1179); Arderico del Corno fu invece presule fino al 1217 (prima citazione certa il 4 ottobre 1189). Sulla base della presenza del papa ad Anagni, deve essere decisamente scartata la datazione proposta da Bonomi e Vignati al 1168 (per le diverse altre possibilità, cfr. 1168 dicembre 23, KEHR, III, p. 486, n. 1; 1169 gennaio 30, KEHR, VIII, p. 326, n. 26, in Benevento; 1172 gennaio 6, KEHR, VIII, p. 184, n. 275, in Tuscolo; 1172 dicembre 20, KEHR, VIII, p. 239, n. 5 e p. 241, n. 1, in Tuscolo; 1173 dicembre 20, KEHR, IV, p. 267, n. 1, in Anagni; 1174 dicembre 30, KEHR, VIII, p. 52, n. 202, in Ferentino; 1175 dicembre 16, KEHR, IX, p. 380, n. 9, in Anagni; 1176 gennaio 14, KEHR, VIII, p. 52, n. 203, in Anagni; 1177 gennaio 28, KEHR, IX, p. 295, n. 19, in Manfredonia; 1177 novembre 20, KEHR, IX, p. 336, n. 4, in Benevento; 1177 dicembre 21, BRACKMANN, III/3, p. 66, n. 2, in Anagni, come pure, in pari data, BRACKMANN, III, p. 116, n. 1, BRACKMANN, III/3, p. 127, n. 3, BRACKMANN, III/3, p. 205, n. 2; 1178 gennaio 14, KEHR, IV, p. 105, n. 3, in Anagni; 1179 gennaio 2, KEHR, III, p. 162, n. 4, in Tuscolo). Va inoltre tenuto conto del contenuto del documento: sulla medesima questione si esprimono i pari della curia del vescovo nel settembre 1178), come peraltro nota anche KEHR, che data però la conferma al 1173-75. Si ritiene che la datazione più probabile sia al 1177.
Il presente documento è conferma di una sentenza mediante la quale il legato apostolico Ariberto aveva ingiunto al precedente vescovo Lanfranco (1143-1158, cfr. GAMS, p. 793), di annullare una concessione ritenuta indebita. Tale sentenza è citata senza data: va quindi considerata la menzione dei vescovi con il consiglio o alla presenza dei quali Ariberto ha agito. Essi possono essere identificati con Oberto arcivescovo di Milano (1146-1166, cfr. GAMS, p. 796), Gerardo di Bergamo (1146-1166, cfr. ibidem, p. 778), Guglielmo di Novara (1153-1168, cfr. ibidem, p. 820), Uguccione di Vercelli (1150-1170, cfr. ibidem, p. 825) e Oberto di Cremona (1118-1162, cfr. ibidem, p. 789): la sentenza ha dunque avuto luogo tra il 1153, anno dell'insediamento del presule novarese, e il 1158, quando morì quello lodigiano cui era indirizzata (in KEHR, VI/1, p. 242, n. 19 essa è attribuita al 1154-55).
Sulla questione v. anche il n. successivo.

Alexander episcopus, servus servorum Dei, venerabili fratri A(lberico) Laudensi episcopo, salutem et apostolicam ben(edictionem). Ex quodam scrip|to manifeste cognovimus quod cum L(anfrancus) antecessor tuus vicedominatum Ecclesie tue Lanfranco de Trexeno, militi Lau|densi, irrationabiliter concessisset et concessionem per istrumentum (1) firmasset, Aribertus bone memorie tituli Sancte Anastasie, | presbiter cardinalis (a), tunc Apostolice Sedis legatus, prescriptam concessionem - de consilio O(berti) quondam Mediolanen(sis) ar|chiepiscopi, G(erardi) Pergamen(sis), W(ilielmi) Novarien(sis) et U(guccionis) Vercellen(sis) episcoporum, in presentia O(berti) quondam Cremonen(sis) episcopi et aliorum | multorum - irritavit et instrumentum exinde factum, ne in posterum in detrimentum Ecclesie tue | posset produci, iam dicto predecessori tuo reddi et cancellari precepit. Nos itaque quod a iam | dicto cardinale factum est ratum habentes, sententiam (2) eius sicut rationabiliter lata est et in pu|blico instrumento exinde facto continetur, auctoritate apostolica confirmamus et presentis | scripti patrocinio communimus, statuentes ut nulli omnino hominum liceat hanc pa|ginam nostre confirmationis infringere vel ei aliquatenus contraire. Si quis autem | hoc attemptare presumpserit, indignationem omnipotentis Dei et beatorum Petri et Pauli apo|stolorum eius se noverit incursurum. Dat(um)Anag(nie), III kal(endas) ianuar(ii).
(BD)


(a) et concessionem - card(inalis) t-: corretto su precedente scrittura erasa.

(1) Documento non reperito: deve essere precedente il giugno 1152, data a cui risale la prima attestazione del titolo di 'vicedominus' attribuito a Lanfranco de Trexeno.
(2) Documento non reperito da datarsi tra il 1153 e il 1158, cfr. note introduttive.

Edizione a cura di Ada Grossi
Codifica a cura di Ada Grossi

Informazioni sul sito | Contatti